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Cronaca Borgo San Lorenzo

Borgo San Lorenzo: controlli Asl in un'azienda, due arresti per concussione

Le misure cautelari dopo la denuncia di un imprenditore

Sono finiti entrambi agli arresti domiciliari dopo i fermi operati il 27 settembre scorso dai carabinieri del maggiore Michele Arturo. I provvedimenti, ora convalidati dal gip Federico Zampaoli, sono stati eseguiti nell’ambito di un’indagine per il reato di concussione, in concorso, nei confronti di un dipendente della ASL e di un consulente del lavoro borghigiani. 

Le attività, coordinate dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio, hanno avuto inizio un mese fa quando il personale dell’Arma di Borgo San Lorenzo ha raccolto la denuncia di un imprenditore locale, destinatario di una richiesta di denaro a seguito di un controllo effettuato da personale della ASL. Tra questi, il  dipendente pubblico 62enne B.F., impiegato all’Ufficio Unità Funzionale Semplice (UFS) Veterinaria e Sicurezza Alimentare della ASL Mugello di Borgo San Lorenzo.

Nel corso della verifica, l’imprenditore aveva convocato il proprio consulente del lavoro, il 55enne N.F., operante a Borgo San Lorenzo, al fine di ricevere supporto durante le operazioni. Al termine del controllo, l'imprenditore è stato sanzionato per 4.500 euro per alcune carenze nella struttura, gli sarebbe stato fatto presente che, stante la gravità di quanto emerso dalle verifiche, avrebbe potuto subire la chiusura del locale ed un ulteriore controllo, da parte di altra forza di polizia, per accertamenti con probabili risvolti penali. 

Nella giornata del 12 agosto, recatosi assieme al suo consulente presso gli uffici della ASL per il disbrigo di altre formalità conseguenti all’ispezione ricevuta, il denunciante ha appreso da B.F., preposto alla trattazione della pratica, che in occasione del controllo gli era stato “lanciato il salvagente”. 

Il 27 agosto, N.F. aveva spiegato alla vittima che per “il trattamento” ricevuto non poteva bastare un semplice “grazie” ma, per “sanare” la situazione, si sarebbe reso necessario ricompensare i controllori. Lui stesso si sarebbe poi occupato di consegnare il denaro, quantificato in una prima fase in tremila euro, al pubblico ufficiale.

Le indagini avrebbero consentito di rilevare come il consulente non solo si sia prestato a fare da tramite nello scambio illecito ma abbia anche esercitato pressioni nei confronti della vittima, chiedendogli di dare quanto prima una risposta al loro “amico”. 

È lo stesso denunciante, il 12 settembre, a segnalare all’Arma le sollecitazioni ricevute nei giorni seguenti da parte di B.F., pervenutegli per il tramite di N.F., tanto da indurlo ad affermare ai militari che “stava pressando di brutto”. L’argomento utilizzato per ottenere quanto richiesto sarebbe stato quello del trattamento di favore ricevuto, giacché a fronte di sanzioni per complessivi 14.800 euro, ne avrebbe dovuto pagare “solo” 4.500. 

È così, allora, che il 26 settembre ha deciso di consegnare la somma di  2mila euro all’intermediario, informandone però i carabinieri. 

Nella prima mattinata di venerdì scorso, durante un mirato servizio di osservazione, gli investigatori hanno fermato B.F. con la somma di denaro poco prima ricevuta da N.F.. Entrambi sono stati tratti in arresto in flagranza di reato. Nella giornata odierna, nel convalidare gli arresti, il gip ha disposto nei loro confronti la misura cautelare. Dagli accertamenti eseguiti B.F. sarebbe l’unico pubblico ufficiale coivolto nelle indagini.

 
 
 

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