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Cronaca

Bomba di Capodanno, l'agente ferito dovrà pagarsi di tasca propria protesi e cure

Il Siulp apre un conto per le donazioni: "Non abbiamo assicurazione". Il legale: "Denunceremo chiunque diffami la polizia". Querelato un giornalista

Dovrà pagarsi la protesi alla mano sinistra, amputata, di tasca sua. Oltre alle future cure mediche di assistenza e riabilitazione. “Non esiste un'assicurazione che copra gli infortuni per gli agenti in servizio”, ha infatti spiegato questa mattina in conferenza stampa Antonio Lanzilli, segretario provinciale del sindacato di polizia Siulp.

Mario Vece, l'agente rimasto gravemente ferito dall'ordigno esploso il 1° gennaio di fronte alla libreria Il Bargello, legata a CasaPound, è tuttora ricoverato a Careggi. Dopo avere iniziato nei giorni scorsi il risveglio dai sedativi, questa mattina ha subito il terzo intervento chirurgico all'occhio destro, gravemente compromesso.

“Mario dovrà sottoporsi a cure molto costose, tra le quali quella relativa alla protesi. Ha moglie e due figlie, e si tratta di una famiglia monoreddito”, sottolinea Lanzilli, lanciando un appello alle donazioni che consentano il pagamento delle cure mediche (il conto corrente per le donazioni è stato aperto presso Unicredit, per donare l'IBAN è IT38B0200802829000104589397, intestazione 'Per Mario').

Nel frattempo proseguono le indagini, l'inchiesta è per tentato omicidio. Lanzilli non ha invece voluto commentare la notizia secondo la quale Vece, al momento dell'esplosione dell'ordigno, non indossasse protezioni.

Nei giorni scorsi sono comparsi, su Facebook e su alcuni siti internet, macabri commenti di gioia per l'accaduto. Il Siulp ha dato mandato all'avvocato Massimiliano Annetta, legale anche dello stesso Vece, di perseguire legalmente “tutti coloro che diffamino gratuitamente il nostro collega che, ricordiamolo, ha pagato un prezzo altissimo per garantire la sicurezza della collettività”.

A questo proposito, dopo la conferenza stampa si è diffusa la notizia che lo stesso Siulp ha già sporto denuncia contro il giornalista Matteo Calì, de Il Sito di Firenze, per un articolo in cui il giornalista ha ricordato il coinvolgimento di Vece nel pestaggio di 4 ragazzi a Pistoia, nel 2001.

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