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Cronaca

Boboli, fine settimana a pagamento e su prenotazione anche per i fiorentini: la protesta dei residenti / FOTO

Le persone chiedono accesso gratuito e libero tutti i giorni, gli Uffizi: "Dipende dalla normative nazionali anti coronavirus"

Presidio ieri pomeriggio all'entrata 'Annalena' di via Romana di Boboli, dove numerosi residenti si sono ritrovati con i loro bambini per protestare contro la prenotazione obbligatoria e il 'ticket' di 3 euro da pagare per entrare nello storico giardino nel fine settimana, sabato e domenica. Gabella e prenotazione obbligatoria anche per fiorentini e residenti, come si è saputo nei giorni scorsi.

"E' l'unico polmone verde dell'Oltrarno e vogliamo poterci andare liberamente come sempre fatto", chiede Valentina Casadei, dell'associazione Giardino dell'Ardiglione, l'ex Amici dei Nidiaci. "Il giardino di Boboli fu regalato dal granduca Pietro Leopoldo proprio per gli abitanti di Firenze e lo vogliamo libero e accessibile a tutti", prosegue Maria Vannello, storica residente del rione oltre che parte del Comitato Santo Spirito per l'Oltrarno.

La stessa cosa che si legge su uno degli svariati cartelli tenuti dai bambini al cancello chiuso. 'Brutti malandrini, non vedrete i nostri quattrini', si legge su un altro. E ancora: 'Riapriteci Boboli, polmone verde di Firenze'. Altra cosa che chiedono i residenti è quella di consentire di nuovo e subito l'accesso anche dagli altri ingressi, e non solo da Palazzo Pitti.

Il giardino di Boboli è giuridicamente un 'tutt'uno' con le Gallerie degli Uffizi - dunque statale e non comunale - e proprio gli Uffizi sottolineano che la prenotazione obbligatoria è "imposta" dalle normative nazionali anti coronavirus per tutti quei musei che hanno superato il milione di visitatori nell'ultimo anno prima della pandemia, cioè il 2019. Numero ampiamente superato. Lo stesso giardino è inoltre classificato alla stregua di un 'monumento' e sottostà alla legislazione particolare che tutela le belle arti.

"I cittadini hanno ragione: le Gallerie degli Uffizi sono come loro, dispiaciute e contrarie rispetto a questo obbligo. Purtroppo il Dpcm dice chiaramente che a luoghi di cultura che nel 2019 hanno ospitato più di un milione di visitatori possono far accedere il pubblico di sabato e domenica solo con la prenotazione effettuata almeno 24 ore prima. Insieme al sindaco Nardella abbiamo contattato i vertici della politica nazionale, ma finora senza successo. L'auspicio che manifestiamo adesso è poter tornare il prima possibile ad una situazione in cui l'obbligo di prenotazione non sarà più necessario e gli abitanti di Firenze possano di nuovo entrare liberamente e senza preavviso nel giardino di Boboli", sono le parole del direttore Eike Schmidt.

Resta però, oltre alla prenotazione, la questione dei 3 euro a testa, bambini compresi. "Ho tre figli. Se vengo con loro inisieme a mio marito e alla loro nonna spendiamo 18 euro per fare una passeggiata - prosegue Casadei -. Vada per la prenotazione, ma perché non aprono anche gli altri ingressi e non fanno entrare gratuitamente i residenti?".

L'obolo non va al museo ma, si fa sapere, al 'concessionario' che si occupa delle prenotazioni e di altri servizi, cioè l'Opera Laboratori Fiorentini. Comunque sia, va sborsato. E probabilmente non sparirà, assieme alla prenotazione obbligatoria, almeno fino all'ingresso in zona bianca, che per la Toscana dovrebbe scattare il 21 giugno. Nel frattempo entrata libera e gratuita solo nei giorni feriali.

FOTO - Boboli, protesta contro pagamento e prenotazione per entrare

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