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Cronaca

Fine vita, Betori dopo la 'sentenza Cappato': “Nubi minacciose”

Anche il cardinale di Firenze ribadisce la posizione contraria della chiesa, a pochi giorni dall'assoluzione di Cappato sulla vicenda di dj Fabo

Ci sono “minacciose nubi generate, soprattutto ai confini della vita, da una pretesa di autodeterminazione senza riferimenti valoriali e senza legami sociali”.

Così l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, nell'omelia che ha tenuto, in occasione della festa di San Francesco, nella Basilica superiore di Assisi. Ad ascoltarlo, insieme a molte autorità locali e nazionali, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha partecipato alle celebrazioni.

Le parole di Betori arrivano pochi giorni dopo la sentenza della Consulta sol notissimo caso di 'Dj Fabo', l'uomo che, affetto da anni da una malattia inguaribile e totalmente invalidante, aveva scelto il suicidio assistito in Svizzera. Ad accompagnarlo alla clinica fu lo Marco Cappato, storico esponente dei Radicali, che per questo fu accusato di aiuto al suicidio e che la Consulta ha però assolto. La Consulta ha invitato il parlamento a legiferare e il mondo della chiesa, da sempre contrario all'autodeterminazione sul fine vita, ha iniziato a fare pressioni in tal senso. Nella stessa direzione vanno le parole di Betori.

“Il richiamo alla minorità, al farsi piccolo, che Francesco ci insegna, rappresenta tutto il contrario delle pretese dell'uomo d'oggi, che si vorrebbe adulto, autonomo, autosufficiente, uscito per l'appunto dalla minorità", le parole di Betori raccolte da AskaNews.

Secondo Betori “questa pretesa di autonomia, di svincolata libertà ha condotto agli abissi della massificazione totalitaria e alle secche della frantumazione sociale, fino alle contraddizioni di uno sviluppo che si è tramutato in crisi economica, e allo spaesamento delle frustrazioni personali che sfociano nell'angoscia”.

La stragrande maggioranza degli italiani però, almeno stando ai sondaggi, è favorevole ad una legge sul fine vita, o suicidio assistito che dir si voglia, che consenta alle persone la libertà di scegliere se interrompere le cure, almeno nei casi estremi di casi di 'stato vegetativo' o simili. Ad ascoltare Betori c'era anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Suicidio assistito: cosa cambia dopo il caso di Dj Fabo

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