Questa mattina i lavoratori della Bekaert di Figline-Incisa Valdarno hanno manifestato di fronte alla sede della Pirelli di Milano. Il corteo è stato aperto da un grande striscione con scritto: "Bekaert-Pirelli accordo sulla nostra pelle". Hanno partecipato anche il governatore della Toscana Enrico Rossi e la sindaca di Figline-Incisa Valdarno Giulia Mugnai.

"Sappiamo che non abbiamo un titolo giuridico per chiedere un impegno diretto a Pirelli - ha affermato Enrico Rossi - tuttavia, a me risulta che le concessioni non sono diminuite, ma sono aumentate. Il lavoro Pirelli lo ha aumentato con Bekaert. Suppongo, pertanto, che Pirelli abbia degli strumenti per farsi sentire nei confronti della società".

I 318 dipendenti di Figline rischiano il licenziamento il 3 ottobre a seguito della decisione da parte della società belga di trasferire la produzione in Romania. "Abbiamo il titolo morale di chiamare in causa Pirelli - ha continuato il Presidente della Regione -. Se è una multinazionale importante lo deve anche ai lavoratori di Figline. Vogliamo appellarci alla responsabilità morale e sociale che un'impresa deve sentire". 

Sembra che la manifestazione abbia smosso le acque. "Da Pirelli hanno saputo che stamani ero davanti alla loro sede e si sono fatti avanti con me, dicendosi disponibili ad incontrare la Regione e le istituzioni per discutere della vicenda Bekaert e delle prospettive per lo stabilimento di Figline", ha fatto sapere Enrico Rossi a conclusione della protesta. Il governatore ha poi chiesto che al tavolo che si terrà al Mise il prossimo 21 settembre prenda parte anche la società produttrice di pneumatici. "Fino a quattro anni fa era proprietaria dello stabilimento - ha aggiunto Rossi -. Siamo intenzionati a trovare una via di uscita da questa difficile situazione, coinvolgendo Pirelli nel processo di reindustrializzazione".