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Cronaca

Bekaert, l'ora della verità. Landini: "Serve la cassa integrazione"

Il segretario confederale davanti ai cancelli dello stabilimento di Figline alla vigilia dalla scadenza della proroga

Un appello al governo perché ripristini la cassa integrazione per cessazione attività. A lanciarlo davanti ai cancelli della Bekaert è stato il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini, che ha incontrato i lavoratori alla vigilia della settimana che vedrà il termine della proroga concordata con l'azienda per i licenziamenti. 

"Deve essere chiaro - ha detto - che non siamo disponibili a firmare licenziamenti, né ad accettare con imbarazzo un po' di soldi". Per Landini Bekaert "è il primo banco di prova per il governo che ha fatto un provvedimento contro le delocalizzazioni". 

Da domani parte dunque un nuovo conto alla rovescia: senza fatti nuovi dal 3 ottobre i 318 lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno potranno essere licenziati con decorrenza immediata dalla proprietà, la multinazionale belga decisa a delocalizzare l'intera produzione nell'Est, probabilmente in Romania.

I lavoratori (oltre che in sindacati) aspettano dunque un segnale dal governo. Secondo Landini, "molte volte le reindustrializzazioni si sono dimostrate alla fine anche delle truffe", ha avvisato ieri da Figline. 

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