Bekaert, firmato l'accordo per la cassa integrazione: la fabbrica chiude l'attività
I sindacati: “Ora la reindustrializzazione”
Oggi presso il Ministero del Lavoro a Roma è arrivata la firma per la Cassa integrazione per cessazione di attività per la Bekaert di Figline Valdarno, che dalle 22 di stasera chiuderà l'attività.
Erano presenti all’incontro sulla vertenza i funzionari del ministero del Lavoro, il vicecapo di gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Toscana, l’azienda assistita da Confindustria Firenze, l’advisor incaricato e le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uilm.
Dopo l’uscita volontaria di 62 lavoratori, i 256 ancora dipendenti di Bekaert dal 1° gennaio e per tutto il 2019 potranno contare quindi sul sussidio di Cassa integrazione.
Durante l’incontro, Serent, l’advisor incaricato dall’azienda per operare alla reindustrializzazione, ha aggiornato il tavolo comunicando che vi sono quattro manifestazioni di interesse rilevanti per lo stabilimento di Figline provenienti da soggetti industriali operanti tutti nel settore siderurgico e delle lavorazioni metalliche.
“Grazie alla determinazione dei lavoratori, siamo riusciti a reintrodurre la Cassa integrazione, lo strumento necessario per continuare a lavorare alla reindustrializzazione dello stabilimento di Figline, che resta il vero obiettivo di tutta la vertenza”, commenta Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze.
“Un’intesa importante – aggiunge il segretario Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini –, che consentirà ai lavoratori di Bekaert di passare un Natale più sereno. Finalmente siamo riusciti a far mettere nero su bianco la Cassa, prevedendo anche 3.200 euro a titolo di anticipo per i lavoratori per dare loro subito un sostegno in attesa dell’erogazione da parte dell’Inps.”