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Battistero: al via il restauro della porta più antica / FOTO

Venerdì notte il trasferimento dal Battistero all'Opificio

Nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2016, la più antica delle tre porte del Battistero di Firenze, la Porta Sud, realizzata da Andrea Pisano tra il 1330 e il 1336, lascerà definitivamente la sua sede originale dopo 680 anni per essere restaurata e poi collocata nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo a Firenze accanto alla Porta del Paradiso e alla Porta Nord di Lorenzo Ghiberti. In questi giorni l’imponente porta bronzea (circa 8 quintali di peso per 4 metri e 94 cm di altezza e 2,95 di larghezza) è stata smontata e le due ante posizionate all’interno del Battistero, dove rimarranno fino allo spettacolare trasporto presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Per poter effettuare l’eccezionale trasporto, il percorso da Piazza Duomo fino a via Alfani sarà chiuso al traffico.

Si tratta di un intervento reso possibile dall’Opera di Santa Maria del Fiore, che ne finanzierà il restauro, lo smontaggio, il trasporto e la ricollocazione nel museo con 1 milione mezzo di euro di risorse proprie, senza nessun contributo pubblico. Anche per la Porta Sud sarà realizzata una replica ad arte che sostituirà l’originale sul Battistero, così come in precedenza è stato fatto per le due altre porte: nel 1990 la Porta del Paradiso, e a gennaio di quest’anno la Porta Nord, quest’ultima grazie all’importante contributo dell’Associazione Guild of The Dome. Il restauro dovrà portare alla luce ciò che resta della doratura originale sotto lo sporco e i depositi che ne offuscano totalmente la superficie. Probabilmente, come per la Porta Nord, la doratura ad amalgama di mercurio fu eseguita solo sui rilievi scultorei lasciando il fondo bronzeo. Un contrasto, tra la luminosità dell’oro e lo scuro del bronzo, che rende queste opere di straordinaria bellezza.

Per il restauro e la realizzazione della copia della Porta Sud occorreranno almeno 3 anni, un anno in più rispetto alla Porta Nord, perché dalle prime indagini l’opera appare molto danneggiata. L’intera superficie della porta si presenta offuscata dai depositi e dalle alterazioni di color verde del bronzo che nascondono la doratura originale. Nella parte inferiore della porta, i rilievi sporgenti delle formelle sono consunti dal contatto con le mani dei visitatori, che li hanno privati della doratura e della patina di ossidazione del bronzo.

Dai documenti emerge, inoltre, che la Porta Sud ha subito due importanti interventi nel passato - che dovranno essere monitorati e revisionati - durante la seconda Guerra Mondiale (le tre porte del Battistero vennero smontate e trasportate in un luogo al riparo dai bombardamenti) e dopo l’alluvione del 1966. E proprio quest’ultimo evento sembra  la causa della consistente crepa sull’anta destra della porta, che attraversa il fondo delle formelle che raffigurano la Carità e l’Umiltà.  Sappiamo, inoltre, dalla relazione del restauratore Bruno Bearzi, che alcune formelle caddero a terra per via della forte pressione dell’acqua, che aveva circondato il Battistero.

La collocazione nel Museo dell’Opera del Duomo, all’interno di grandi teche, si è resa necessaria perché le porte del Battistero devono essere conservate in condizioni costanti di bassa umidità per evitare il formarsi di sali instabili, tra la superficie del bronzo e la pellicola dorata, che salendo, sollevano e perforano l’oro causandone la distruzione.

Battistero: al via il restauro della porta più antica

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