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Cronaca

Attività e servizi delocalizzati in Asia: "A rischio il futuro di oltre cento famiglie"

La denuncia dei sindacati: "Come è ammissibile che lavorazioni di una banca partecipata dallo Stato vengano tranquillamente delocalizzate dall’altro lato del mondo?"

"Attività e servizi provenienti da Banca Mps delocalizzate in India: questa la scelta della multinazionale americana Accenture che, dopo aver rilevato le lavorazioni esternalizzate da Banca Mps nel 2013, oggi decide di portarle addirittura in India. Questo per un mero risparmio di costi che mette a repentaglio il futuro di 103 famiglie, circa 70 a Firenze e 30 a Siena. Sono le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici di Base Digitale, la cui commessa è scaduta e il futuro resta tutto da scrivere". E' l'ennesimo caso di delocalizzazione all'estero. La denuncia arriva, anche in questo caso, dai sindacati, ed in particolare da Fiom Cgil e Fim Cisl.

"Accenture ne fa una questione di riduzione dei costi concordata con la banca. Diamo per scontato che la multinazionale americana abbia già messo in conto di dover garantire per i lavoratori in pericolo. Quale è la invece la posizione della Banca Mps? Ma come può essere ammissibile che lavorazioni di una banca partecipata dallo Stato vengano tranquillamente delocalizzate dall’altro lato del mondo mettendo a repentaglio oltre cento posti di lavoro? Cosa pensa il Governo in tal senso?", chiedono i sindacati.

"E' possibile - si legge ancora in una nota -, che le autorità regolatorie (Bankit e Banca Centrale Europea) permettano che dati sensibili della clientela possano essere tranquillamente delocalizzati in India? Eppure, ci risulta che decine di colleghi indiani siano già in formazione per imparare attività delicate attraverso le quali si potranno mettere le mani non solo su dati sensibili, ma anche nei conti correnti, titoli e in tutto ciò che riguarda il patrimonio del cliente della banca".

L'ultimo rapporto: aumenta la povertà

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