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Cronaca

Poderaccio: nuove baracche abusive accanto al campo rom / FOTO

Blitz del deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli: “Nardella con la ruspa diceva che era tutto risolto, ma la baraccopoli si è solo spostata. Li rimanderemo in Romania”

Una decina di nuove baracche abusive sono spuntate accanto al campo rom del Poderaccio, in fondo a via dell'Argingrosso, all'Isolotto. Le baracche, costituite da pezzi di lamiera e travi di legno appoggiate direttamente sul terreno, sorgono a poche decine di metri di distanza da quelle abbattute a luglio dall'amministrazione comunale.

In quell'occasione il sindaco Dario Nardella e l'assessore alla sicurezza Federico Gianassi si fecero riprendere accanto alla ruspa che procedeva agli abbattimenti. Questa mattina nel nuovo 'insediamento' si è recato il deputato fiorentino di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.

“Il sindaco si era fatto vedere con la ruspa, mostrandosi 'legalitario' e dicendo che era tutto risolto. In realtà non è risolto nulla, la baraccopoli si è solo spostata di alcune decine di metri”, attacca Donzelli.

Sul posto anche agenti della polizia municipale, per verificare la situazione e a controllare i documenti dei pochi occupanti (in tutto ci vivrebbero una ventina di persone) presenti questa mattina.

“E' da 16 anni che non rispettano le regole. La realtà è semplice, o le rispettano o tornano in Romania”, dice Donzelli, rivolto direttamente anche a due occupanti. “Siamo rumeni, non abbiamo una casa, in Romania non abbiamo niente. Se ci sgomberano di qui? Dobbiamo fare altre baracche, è normale, non sappiamo dove andare”, dicono i due, presentandosi in italiano stentato come Giorgio e Sandro.

Essendo originari della Romania, sono persone comunitarie, cittadini europei. “Non importa, se non rispettano le regole sono cittadini non graditi. Le norme internazionali prevedono di poterli allontanare e riportare in Romania. Questa situazione di illegalità deve finire. Tra otto mesi (dopo le elezioni di primavera, ndr) le cose cambieranno”, aggiunge Donzelli.

Nell'accampamento si vedono cumuli di rifiuti e materiali vari ammassati: rame, ferro, biciclette, qualche giocattolo. Anche bombole di gas. I resti di alcuni falò. Dentro le baracche materassi sistemati alla meglio. “Non rubiamo - dicono i due -. E' tutto materiale che prendiamo da rifiuti e cassonetti. Il rame e il ferro? Lo vendiamo a un euro al chilo a delle fabbriche intorno a Prato”.

Ci sono anche il 17enne Adrian e suo fratello 14enne. “Non andiamo a scuola. Gli accompagnatori del Comune non vengono a prenderci”, dice il 17enne. “Stiamo verificando. Ricordiamo che si tratta di persone, non di ammassi di materiale”, dice un'addetta della polizia municipale. Stando alle parole degli occupanti, sarebbe stata data loro una settimana di tempo per allontanarsi.

A poche decine di metri c'è invece il campo rom del Poderaccio, questo regolarmente autorizzato. “Ma non andava nemmeno costruito. Con noi al governo della città daremo loro 3-4 mesi di tempo per trovare una soluzione, poi abbatteremo e sgombereremo tutto. Cerchino un lavoro e un affitto, come tutti gli altri”, conclude Donzelli.

Al Poderaccio, stando agli ultimi dati diffusi da Palazzo Vecchio, vivono circa 240 persone in tutto di cui 90 minori. Il sindaco Nardella ha rivendicato di avere dimezzato durante il suo mandato il numero di persone che ci vivono (erano 470 nel 2014) e nel giugno scorso, dopo la tragedia che ha portato alla morte di Duccio Dini, ha annunciato il superamento del campo e la sua chiusura nel giro di 18 mesi.

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