Nuovi bandi per i murales in città

Dal 2016 Firenze si è aperta alla street art modificando il regolamento comunale che ne vietava ogni forma; nel 2017 una delibera di giunta ha messo a disposizione, per la prima volta, degli artisti di strada 53 spazi in tutti i quartieri della città (bandoni di negozi, muri di recinzione, pannelli di cantieri e sottopassi). Entro la fine dell'anno il comune pubblicherà un bando pubblico che permetterà, a chi farà richiesta con un apposito progetto, due grandi spazi sulle pareti di edifici da trasformare in arte nei quartieri 4 e 5 (oltre all'azzeramento della Tosap) e un contributo spese fra gli 8 e i 10 mila euro (per spazi più piccoli fra i 300 e i 1500).

Andrea Vannucci, assessore alle politiche giovanili, ha spiegato che è rivolta non solo agli street artist veri e propri, ma anche a giovani «che hanno voglia di mettersi in gioco, e di sperimentare nuove forme di creatività» si legge su Repubblica. 

Gli spazi sono suddivisi in due categorie: gli spazi liberi "veri e propri" (come i sottopassi delle Cure, di San Salvi, del Gignoro, i piloni sotto il Ponte all'indiano, il muro del parcheggio interrato di piazza Nannotti e lungo la ferrovia di via di Terzolle, il parco dell'Anconella, la pensilina di cemento di piazza Istria a Sorgane), che chiunque, spray alla mano, è appunto "libero" di decorare come e quando gli va, senza chiedere permessi; e gli spazi "d'arte" (fra gli altri, il muro dell'ex zoo delle Cascine e il retro dei pannelli informativi della tramvia, i bandoni di un garage in via delle Porte Nuove e di alcuni negozi di via de' Neri, e il muro della Caserma Perotti). Quest'ultimi saranno concessi o a chi propone un progetto di sua iniziativa (come è già successo col murale di Mandela di Jorit Agoch, o quello della writer afgana Shamsia Hassani all'ingresso dell'Isis Da Vinci in via di Terzolle), o a chi vincerà l'apposito bando.