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Cronaca Lungarno Guglielmo Pecori Giraldi

Bandiera del secondo Reich nella caserma dei Carabinieri

Parole dure da parte del ministro della difesa, Roberta Pinotti, che condanna chiunque vada contro i valori su cui si fonda la Repubblica italiana. Nardella: "Firenze è e resterà antifascista"

Una bandiera del Secondo Reich e un poster con rappresentato il fotomontaggio del leader della Lega Matteo Salvini con un mitra in mano appesi ad un muro della Caserma dei carabinieri Baldisserra. I militari di Firenze sono nuovamente sotto i riflettori dopo che a settembre due studentesse americane di 19 e 21 anni hanno denunciato due carabinieri per violenza sessuale.

Aperta un'indagine

Nel video pubblicato da "Il sito di Firenze" il giornalista fa notare come la bandiera e il fotomontaggio siano ben visibili dalla strada, attraverso la finestra. La caserma si torva sul lungarno Guglielmo Pecori Giraldi, vicino al centro storico di Firenze, e ospita gli uffici del comando generale e il VI Battaglione carabinieri Toscana.

Con secondo Reich si fa riferimento al periodo che va dalla piena unità nazionale tedesca (18 gennaio 1871) fino all'abdicazione del Kaiser Gugliemo II (il 9 novembre 1918). La bandiera in questione fu in uso dal 1903 al 1918 dalla Kaiserliche Marine, ovvero della marina militare dell'Impero.

Ciò che crea molti dubbi è che la bandiera, che di per se non è un simbolo nazista in quanto era usata - come detto sopra - dalla marina militare prussiana, è stata - e viene tutt'ora usata - da gruppi neonazisti antisemiti durante comizi e manfestazioni in quanto l'uso dell'iconografia del terzo Reich è vietata.

Il video non è più visibile su YouTube, si legge: "Poiché questo video include contenuti che potrebbero essere offensivi o inappropriati per alcuni segmenti di pubblico, a seguito delle segnalazioni degli utenti abbiamo disattivato alcune funzioni, come i commenti, la condivisione e i video consigliati".

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Le reazioni

Il tenente colonnello, Alessandro Parisi, con un comunicato ufficiale ha precisato che le due immagini erano appese in una camerata occupata da un giovane militare del VI battaglione carabinieri Toscana. Essendo un fatto grave, si legge, "la vicenda è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica, che ha informato l'autorità giudiziaria militare, avviando altresì l'esame della posizione disciplinare dell'interessato, per il grave comportamento posto in essere".

Parole dure da parte del ministro della difesa, Roberta Pinotti, che denuncia pubblicamente il fatto, scrivendo sulla sua pagina Facebook un messaggio che condanna chiunque vada contro i valori su cui si fonda la Repubblica italiana e la Costituzione

"La Repubblica Italiana e la sua Costituzione si fondano sui valori della Resistenza, sulla lotta al fascismo e al nazifascismo. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento. I Carabinieri sono un simbolo della sicurezza della nostra comunità, l’Italia, che si basa su questi valori. Per questo è ancora più grave l’esposizione della bandiera neonazista all’interno di una caserma dei Carabinieri. Ho già chiesto al Comandante generale chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso. È un'offesa a tutte le donne e gli uomini dei Carabinieri e delle Forze Armate che quotidianamente condividono i valori della democrazia."

La vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, descrive l'episodio come "preoccupante", anche perchè Firenze è "città medaglia d'oro della Resistenza" e "non può accettare che si espongano simboli neonazisti, tanto più in una caserma dell'Arma".

"L'esposizione del vessillo, noto come icona degli ambienti neonazisti, tanto più all'indomani dell'attacco squadrista portato avanti da un gruppo di naziskin a Como, rappresenta uno sfregio alla nostra coscienza ed alla nostra storia: guai a sottovalutare l'episodio".

Anche il sindaco Nardella ha chiesto la massima chiarezza. Sul suo profilo Facebook ha scritto: "I carabinieri La Rocca, Marandola e Sbarretti si immolavano a Fiesole per salvare 10 ostaggi innocenti, cadendo sotto i colpi dei nazifascisti. Questi uomini rappresentano davvero con onore l’Arma e i suoi valori. Sull’episodio della bandiera esposta nella caserma di Firenze auspico che l’Arma faccia piena chiarezza, come sempre. Firenze è e resterà antifascista".

I commenti sul web

Non sono mancati i commenti sul web. Alcuni utenti di Facebook hanno denunciato l'accaduto con parole forti, altri hanno sottolineato che la bandiera non essendo di origine nazista, ma "solo" utilizzata da gruppi neonazisti e antisemiti, di per se non andrebbe considerata "pericolosa" o portatrice di ideologie nazifasciste.

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