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Cronaca

La banderuola di Palazzo Vecchio

Sulla cima della Torre di Arnolfo è possibile osservare una banderuola in bronzo dorato con la forma di un leone rampante che tiene alto un giglio fiorentino. Si tratta del Marzocco, il leone che, con l’avvento della Repubblica fiorentina, divenne il simbolo del potere popolare. Tanti e vari sono i marzocchi fiorentini, la cui origine resta incerta, sebbene probabilmente legata all’antico culto del dio Marte. Il termine stesso infatti potrebbe derivare dalla parola latina “Martius”, ovvero “di Marte”, o ancora “Martocus”, traducibile come “piccolo Marte”. 

Dante stesso riporta nella Divina Commedia come la città d Firenze sia stata fondata in nome dell’antica divinità della guerra, un’origine che spiegherebbe la presenza di una statua del dio un tempo ubicata presso Ponte Vecchio, travolta nel 1333 dall’alluvione. 
La torre fu edificata intorno al 1310 da Arnolfo di Cambio, mentre la banderuola, alta nel complesso circa quattro metri, venne aggiunta solo successivamente per indicare ai fiorentini la direzione del vento. Quella attualmente collocata sulla cima della torre è solo una copia, mentre la banderuola originale si trova all’interno del palazzo, ricollocata nel Salone dei 500 nel 2010 a seguito di un restauro. 

La banderuola di Palazzo Vecchio ha dato origine ad uno storico proverbio cittadino: “quando il leone piscia in Arno, o piove o fa danno”. Se infatti il vento proviene da Nord, ovvero da Fiesole, il leone si gira dalla parte contraria, precisamente verso Sud in direzione dell’Arno, una posizione che preannuncia il cattivo tempo in città. 

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