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Cronaca

Bancarotta fraudolenta, arrestato imprenditore: è nella cordata per il Sant'Orsola

Con un “articolato sistema criminoso”, aiutato dal commercialista, avrebbe evaso imposte per oltre 380mila euro

Bancarotta fraudolenta e imposte non pagate per 380mila euro. Con quest'accusa è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Firenze un imprenditore fiorentino, Alessandro Paolini, 50 anni, residente a San Casciano e operante nel settore immobiliare.

Il nome di Paolini risulta essere legato alla cordata di imprenditori che si è aggiudicata la riqualificazione del complesso del Sant'Orsola, in San Lorenzo, il buco nero nel pieno centro di Firenze in stato d'abbandono da decenni (all'interno del quale sorgerà l'Accademia della Musica di Andrea Bocelli). Paolini risulta essere l'ad della società capofila della cordata costituitasi per il restauro, società che non risulta coinvolta nell'inchiesta per bancarotta, coordinata dalla procura di Firenze.

Risulta invece coinvolta nell'inchiesta (per fatti però distinti dal restauro del Sant'Orsola), la Bch Srl, un'altra società che fa parte della cordata. L'ipotesi investigativa è che la società (dichiarata fallita) sarebbe di fatto amministrata da Paolini, anche se intestata ad un altro commercialista.

L'operazione delle Fiamme Gialle segue ad un'attività di indagine che ha riguardato il fallimento di 2 società di Firenze e Impruneta, operanti nel settore immobiliare. L’imprenditore fiorentino, spiega la Guardia di Finanza “aveva pianificato, con l’aiuto del suo commercialista, un articolato sistema criminoso che consisteva nella creazione di diverse società collegate tra loro (una sorta di scatole cinesi) le quali venivano costantemente “alleggerite” di ricchezze e utili, per poi farle fallire con grave danno per i creditori”.

Paolini, rende noto la Guardia di Finanza, aveva inoltre distrutto o occultato gran parte della contabilità di alcune società, per rendere più difficile la ricostruzione delle frodi, che avrebbero permesso all'imprenditore arrestato di non pagare imposte per un totale di oltre 380mila euro.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 2 appartamenti, siti rispettivamente in Firenze e Scandicci, nella disponibilità dell’imprenditore per un valore complessivo di oltre 380mila euro (equivalente al totale di imposte evase).

L'imprenditore è agli arresti domiciliari, accusato di bancarotta fraudolenta in concorso con il suo commercialista, un 53enne residente ad Impruneta. Quest'ultimo è stato interdetto e sospeso temporaneamente dall’esercizio dell’attività professionale.

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