Crac del Centro Ippico Toscano: chiesto il processo per nobili e imprenditori
Nomi eccellenti tra le 18 persone indagate, tra l'altro, per distrazione di beni
La procura di Firenze diretta da Giuseppe Creazzo ha chiesto il rinvio a giudizio di 18 persone nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza la bancarotta fraudolenta per il fallimento del "Centro ippico toscano" e della "Società toscana per il cavallo da Sella", ai cui vertici figuravano esponenti della 'Firenze bene'.
Crac del Centro Ippico Toscano, la 'Firenze bene' è nei guai: 22 indagati
In merito al fallimento del centro ippico toscano l'accusa contesta, tra l'altro, la distrazione di beni, tra i quali lo stesso parco cavalli. Secondo il sostituto Christine Von Borries, il valore dei cavalli sarebbe infatti stato indicato inizialmente in 418.335 euro, mentre il saldo finale sarebbe stato chiuso a 51.835 euro.
Centro ippico toscano: sarà battuto all'asta per 1,25 milioni
Tra le persone per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, alcune delle quali in quanto componenti del Cda o sindaci revisori degli enti falliti, figurano a vario titolo Ferruccio Ferragamo, Albiera Antinori, Stefano Rosselli del Turco, Oliviero Fani, Carlo Comparini, Margherita Giannini, Piero Angeletti, Guido Francesco Poccianti, Guido Navarrini, Giuseppe Urso, Romolo Scarsella, Massimo Berni, Bruna Fanciullo, Enrico Poli, Guo Shenz Zheng, Marco Papucci, Alessandro Burberi e Maurizio Lazzarini. Udienza preliminare fissata il prossimo 31 maggio.