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Cronaca

Bambini sul bus a prezzo pieno, lo sfogo di una mamma: "Togliete quella norma assurda"

Lettera contro l'imposizione del biglietto per chi è alto più di un metro: "Firenze ci penalizza ingiustamente". Ma Ataf non cambia idea

Ha due figli di 5 e 3 anni che già pagano due biglietti pieni per salire sull'autobus. Tutta colpa di quella regola "mesozoica", come la definisce, che prevede la tariffa piena per tutti i passeggeri più "lunghi" di 100 centimetri: se si è più alti, si paga, a prescindere dall'età.

"Mia figlia più piccola al compimento dei 3 anni aveva già raggiunto il metro di altezza, cosa che generalmente avviene intorno ai 4 anni: devo quindi essere penalizzata in quanto utilizzatrice dei mezzi perché ho una figlia più alta della media?", domanda Berenice Boncioli, 38enne di origine maremmana che vive a Firenze da 20 anni.

Oggi i suoi due bambini hanno un anno in più ma lei non si arrende. Ha preso carta e penna (o meglio pc e tastiera) ed ha scritto una lettera-sfogo ad Ataf per protestare contro una regola che appare davvero curiosa: "Da anni ormai sono una assidua utilizzatrice dei mezzi pubblici Ataf, sia per scelta che per necessità, - scrive Berenice all'azienda del trasporto pubblico - e cerco di fare un uso molto limitato dell'auto privata per i problemi di mobilità oggettivi della città e perché ritengo che insegnare ai miei figli l'uso dei mezzi pubblici sia assolutamente indispensabile, oltre che pratico e utile".

Ma il senso civico, evidentemente, non viene premiato: "Decido di non mettere ogni volta i miei figli in auto e intasare le strade già collassate di Firenze e utilizzare invece i mezzi pubblici e vengo ripagata così", sottolinea ancora.

Berenice ha anche fatto una piccola ricerca, scoprendo (e sottolineando nella lettera) che Firenze è l'unico capoluogo d'Italia, insieme a L'Aquila, dove i biglietti si calcolano in base all'altezza. C'è anche Bologna, sì, dove però viene garantito l'abbonamento gratuito per tutti gli "under 14". Tutta un'altra storia, anche da un punto di vista economico: un bell'aiuto per le famiglie con figli. "In tutti gli altri capoluoghi il limite è fissato per età, che varia dai 6 anni ai 14", scrive nella lettera Berenice.

"Ho scritto al Comune che ha scaricato sulla Regione, la quale però non mi ha risposto", ci racconta. Da Ataf, invece, una risposta è arrivata ed è datata 22 marzo: "Confermiamo che le condizioni di trasporto Ataf&Li-nea, indicano che i bambini di altezza non superiore a un metro, accompagnati da un viaggiatore, sono trasportati gratuitamente se non occupano un posto a sedere; oltre tale limite sono soggetti al pagamento della tariffa ordinaria. Tale disposizione è contenuta all’interno della Carta dei servizi di One Scarl, l’Operatore unico dei servizi di trasporto in Toscana".

Ma, "al momento non sono previste modifiche alla Carta". Chiaro ed inequivocabile: la regola rimane questa. Punto. Firmato Mariangela Cancè, responsabile commerciale. Berenice non si arrende: "Non è giusto, questa cosa deve cambiare. Firenze e la Toscana si distinguono da sempre per una corretta applicazione delle pari opportunità, perché i regolamenti siano equi, logici e al passo con i tempi".

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