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Cronaca

Bimba "dimenticata" al supermercato: madre rischia una denuncia

Intervento dei carabinieri  

Nella prima serata di ieri, intorno alle 20:40, intervento dei carabinieri davanti a un supermercato di Via D’Annunzio. Poco prima un cliente del supermercato aveva notato una bambina in passeggino lasciata a dormire da sola tra le corsie e aveva segnalato la circostanza al personale dell’esercizio commerciale che aveva cercato invano di trovare i genitori ma di loro nessuna traccia. ​

I militari dell’Arma hanno constatato la presenza di una bimba in dormiveglia, richiedendo l’intervento di personale sanitario per accertarne le condizioni di salute. 

Durante l’attesa si è riusciti a svegliare la bambina, la quale è scoppiata a piangere perché spaventata. Solo dopo un pò di tempo è giunto sul posto un cittadino egiziano di 64 anni, il quale ha riferito di essere il nonno materno delle bambina e, difatti, nell’avvicinarsi alla minore, quest’ultima si è calmata. La piccola è stata portata all’ospedale pediatrico Meyer sia per una valutazione clinica sia per chiarire la questione dell’abbandono all’interno del supermercato. 

In tale frangente sono arrivati la madre ed il padre, entrambi egiziani, i quali hanno tentato di spiegare la vicenda ed in particolare la donna ha riferito di essersi recata al supermercato per fare la spesa insieme alla sorella ed alla propria figlia di due anni e mezzo. Una volta all’interno del negozio, le due donne si erano separate ciascuna convinta di aver affidato la sorveglianza della bambina all’altra. La madre, infatti, completati gli acquisti, si era avviata verso casa dove, dopo svariato tempo, era sopraggiunta, senza la figlia, anche la sorella la quale, alla richiesta di dove fosse la bambina, ha spiegato di non aver inteso che la bambina le era stata affidata.

Le condizioni psicofisiche generali della bambina erano buone, era curata nell’aspetto e nell’igiene personale, non vi era presenza di alcun segno traumatico e il rapporto madre figlia era apparso solido. Pertanto d’intesa con l’autorità giudiziaria, non ravvisando pericolo per l’integrità psicofisica della minore, quest’ultima è stata riaffidata alla madre, in qualità di esercente la responsabilità genitoriale, la cui posizione tuttavia è al vaglio in ordine ad eventuali responsabilità penali.  
 

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