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Cronaca

Aziende reagiscono contro i divieti del piano pubblicitario comunale

Due aziende pubblicitarie denunciano il rischio chiusura dopo le scelte dell'amministrazione sulla pubblicità. Per il vicesindaco è solo una questione di decoro

Ieri due aziende di impianti pubblicitari hanno scelto di acquistare una pagine su due quotidiani per annunciare, e denunciare, il rischio chiusura a causa del nuovo piano pubblicitario comunale. Nel mirino il divieto, imposto da Palazzo Vecchio, d’uso dei gonfaloni e l'affissione di manifesti su alberi e pali. 'Firenze: vietato lavorare. Ovvero quando è la politica a far chiudere le aziende: questo il titolo della pagina. "Oggi - si leggeva nel testo - le nostre aziende vengono spazzate via da un provvedimento dell'amministrazione comunale: il nuovo Piano della pubblicità che ci vieta di continuare a svolgere l'unico lavoro che le nostre aziende hanno sempre svolto. Alcune - si spiega - dovranno cessare l'attività nei prossimi giorni, le altre seguiranno a breve. Oltre un centinaio di addetti sono profondamente angosciati".
Le aziende, già dodici i ricorsi presentati, auspicano che la "politica ponga rimedio a una situazione drammaticamente paradossale", sottolineano che "ogni nostro tentativo si è infranto contro il muro dell'arroganza e della protervia" e che "nessuna delle nostre tante proposte che abbiamo avanzato all'amministrazione" ha "mai avuto risposta. Anzi, mentre si vietano i nostri piccoli impianti vediamo il centro storico e le zone più belle della città riempirsi di maxi cartelloni".

Il vicesindaco Nardella, su Facebook, sottolinea che "aziende locali di pubblicità hanno speso dei soldi per acquistare delle pagine di quotidiani contro il Piano degli impianti pubblicitari, un regolamento che impone qualità e decoro. Dicono di difendere i loro lavoratori quando poi li costringono ad operare in condizioni precarie e contro ogni norma sulla sicurezza sul lavoro. Questo è solo un esempio".

 

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