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Cronaca

Oltre un mese in attesa dell'ok della Soprintendenza: così muore il mosaico fiorentino

Almeno 30 giorni per avere 'un’autocertificazione vidimata' e poter spedire i propri mosaici artistici, richiesti in tutto il mondo e già pagati dal cliente. Sorani (Confartigianato): “Inutile lamentarsi che ci sono sempre meno artigiani a Firenze se poi gli enti fanno di tutto per ostacolarli”

Un mese o anche di più per avere una 'autocertificazione vidimata' da parte della Soprintendenza e poter così spedire i propri mosaici artistici, sempre molto richiesti e apprezzati in tutto il mondo, già pagati dal cliente, senza incappare in problemi alla dogana.

Un tempo "eccessivo e irragionevole", secondo gli artigiani del mosaico fiorentino associati a Confartigianato Imprese Firenze, quello si deve attendere. Per avere un’autocertificazione comunque da vidimare. Alcuni di loro si sono trovati anche dover rinunciare agli ordini, temendo di non avere il permesso in tempo per soddisfare il cliente.

“Nel nostro lavoro molto spesso spediamo all’estero, in area extra UE e dobbiamo corredare la spedizione con un’autocertificazione contenente i dettagli dell’opera, con foto, non solo fronte ma ora anche retro - spiega Daniele Traversari della storica bottega Fratelli Traversari -. Questa nostra autocertificazione deve poi (e qui inizia l’assurdo) essere vidimata dalla Soprintendenza che, come abbiamo scoperto, non ha nemmeno la firma digitale, oramai richiesta pressoché a tutti gli imprenditori e professionisti".

Tutto quindi deve essere fatto di persona e con carta, con aggravio di costi e soprattutto di tempi. "Io stesso – prosegue Traversari – ho portato un’autocertificazione il 22 settembre, è stata protocollata il 10 ottobre per essermi riconsegnata solo mercoledì 19. È chiaro ed evidente che in un contesto già difficile questo ci fa male”.

Conferma i tempi di attesa problematici per ogni ordine Catia Scarpelli di Scarpelli Mosaici: “Se tutto va bene il cliente, che ha già pagato in bottega, deve attendere almeno un mese e mezzo, ma è un tempo stretto, tra l’autocertificazione vidimata e la successiva spedizione, che non parte proprio senza quel documento e che può comunque avere intoppi; non dimentichiamo la dogana, inoltre, che talvolta tiene ferma la merce, anche un mese. E così i tempi slittano dal mese e mezzo fino ai tre. Questo è chiaramente un sistema farraginoso, che danneggia tutti”.

Questa autocertificazione, inoltre, non riguarda solo i mosaici ma tutti i prodotti di interesse artistico e, quindi, tutte le categorie dell’artigianato artistico fiorentino.

“È inutile lamentarsi che ci sono sempre meno artigiani a Firenze se poi gli enti fanno di tutto per ostacolarli: il nostro artigianato muore anche per la troppa burocrazia. Dopo i problemi nelle esportazioni con le chiusure e la guerra, bisognerebbe venire incontro alle imprese artigiane come quelle del mosaico fiorentino” afferma Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze, che nel giugno scorso ha scritto alla Soprintendenza chiedendo chiarimenti.

“Se Firenze ha un patrimonio culturale unico e da tutelare è perché nei secoli ci sono stati artigiani come i nostri che hanno lavorato nelle grandi botteghe d’arte producendo materialmente quello che ammiriamo. E i nostri artigiani di oggi, come i fratelli Traversari e la famiglia Scarpelli, non sono altro che una prosecuzione del lavoro di quelle committenze artistiche rinascimentali e non solo. Sono loro – sottolinea Sorani – che rinnovano questa eredità e la diffondono nel mondo e i loro non sono ‘prodotti di consumo’, soggetti alla triste logica dell’obsolescenza programmata ma pura bellezza. Oggi più che mai è necessario stare al fianco delle nostre piccole e medie imprese, non ostacolarle ma rimuovere ogni tipo di ostacolo”.

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