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Cronaca

Attesa infinita al pronto soccorso del Meyer: “Un incubo, 8 ore con mia figlia e non è nemmeno stata visitata”

Giornata infausta, domenica, per l'ospedale pediatrico: "Allo sbaraglio, nessuno diceva nulla". La direzione: “Presi d'assalto, oltre 170 accessi"

Una giornata da incubo, domenica scorsa, per decine di genitori in attesa con i figlioletti al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Meyer.

“Sono arrivata alle 11:20 con mia figlia di tre anni e mezzo perché dal giorno prima vomitava e non riusciva più a mangiare nulla”, racconta una madre 46enne, Rosangela.

“C'erano decine di genitori con bambini. Chi veniva e chi per la disperazione andava via. Mia figlia è stata vista solo alle 19”. Non essendo, evidentemente, un'urgenza grave, altri piccoli pazienti che arrivavano in condizioni peggiori avevano la precedenza.

“Non metto in dubbio questo. La cosa incredibile è che siamo stati lasciati allo sbaraglio. Durante l'attesa, di un'intera giornata, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Chi si allontanava, magari per mangiare qualcosa o andare in bagno, rischiava di perdere il posto. Così si sono limitati a dirci”, si sfoga la donna.

Gli schermi elettronici normalmente utilizzati per la chiamata del 'numero' in fila, inoltre, erano fuori uso. Una situazione che aumentava il caos e la rabbia dei presenti.

“Mia figlia di sei anni si era procurata una profonda ferita alla fronte. Non potevamo aspettare il pediatra il giorno dopo. Siamo arrivati alle 13:30 e alle 21 eravamo ancora là”, dice un'altra donna, Cristina, 43enne.

“Una situazione estenuante. Nessuno del personale ci diceva alcunché - conferma questa seconda mamma -. Solo una volta un'infermiera è uscita con una sorta di lista di attesa scritta a penna su un foglio, come rimedio al monitor”.

“Alle 21, i sanitari subentrati con il cambio turno ci hanno detto che nella 'nuova' lista avevamo di nuovo dieci persone davanti. Dopo quasi otto ore chiusi là dentro. Un incubo. A quel punto ce ne siamo andati”, conclude con amarezza la donna, che ha poi portato la piccola al pronto soccorso di Torregalli, dove la ferita è stata suturata in tempi brevi.

La direzione: "Presi d'assalto, numeri eccezionali"

Una giornata da tregenda, insomma, che la direzione del Meyer non nega e che giustifica con gli alti numeri, parlando di un pronto soccorso preso letteralmente “d'assalto”.

“Domenica ci sono stati 174 accessi, numero eccezionale”, fa sapere, contattato da FirenzeToday, l'ospedale pediatrico. “E i tempi di attesa si allungano perché sono ancora in vigore le necessarie misure di sicurezza Covid per tutti i pazienti con sintomi influenzali”.

“In questo periodo, in particolare nei festivi e nei fine settimana, quando non sono attivi i pediatri di famiglia, il pronto soccorso del Meyer è preso d'assalto soprattutto per influenza e altri virus respiratori. Domenica si è trattato per lo più di codici minori che in molti casi avrebbero potuto farsi visitare dal pediatra anche i giorni prima, ma che hanno preferito venire al pronto soccorso”, prosegue la direzione del pediatrico.

Direzione che chiede a tutti, “per la tenuta del sistema e per garantire la tempestiva presa in carico dei casi realmente urgenti, di fare sempre riferimento al pediatra di famiglia. Il Meyer, per parte sua, sta facendo il possibile, con il massimo degli sforzi, per far fronte all'accresciuta domanda assistenziale”, con una media di accessi in questo periodo "attestata su numeri molto più alti del pre-pandemia".

Quanto allo schermo elettronico non funzionante, “è in corso la sostituzione dei sistemi informativi relativi alle attese e il disagio di domenica, di cui il Meyer si scusa, è imputabile a quello”.

Situazione peggiorata con lo stop al servizio 'Acap'

La situazione del pronto soccorso del Meyer è sicuramente peggiorata dopo la sospensione del servizio 'Acap' (Ambulatorio della Continuità Assistenziale Pediatrica), ambulatorio pediatrico che era attivo nei fine settimana e che si occupava dei casi non urgenti, proprio per evitare di intasare il pronto soccorso nei week end, quando i pediatri di famiglia non sono raggiungibili.

Il servizio, che dipendeva dalla Asl e non dal pediatrico, esisteva da un decennio ed è stato sospeso a marzo 2020, con l'esplodere della pandemia del Covid. Non è ancora stato ripristinato e, a quanto è stato possibile riscontrare, al momento non c'è una prospettiva di riaprirlo a breve, nonostante la protesta di tanti genitori.

A luglio 2021 fu anche lanciata una petizione su change.org con la richiesta di riattivarlo, in quanto servizio “necessario e irrinunciabile”. A detta di diversi genitori che ne hanno usufruito, funzionava bene. Di rivederlo, però, per ora non se ne parla.

Sotto, il tabellone elettronico non funzionante

schermo elettronico meyer fuori uso

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