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Cronaca

Attentato a Betori, il cardinale si sarebbe lamentato delle indagini con il Papa

L'arcivescovo di Firenze si sarebbe lamentato con il Papa per alcune caratteristiche delle indagini riguardo l'attentato del 4 novembre scorso. Benedetto XVI lo avrebbe rassicurato

L'attentato all'arcivescovo di Betori si colora di un nuovo elemento. Un particolare nuovo che, se confermato, aggiungerebbe ulteriori elementi di riflessione. Betori infatti, nominato cardinale a gennaio, si sarebbe lamentato con il Papa per alcune caratteristiche delle indagini sull'attentato subito a novembre, in cui rimase ferito Don Brogi. A quanto pare Benedetto XVI lo avrebbe rassicurato. A sostenerlo è il settimanale Panorama nel numero da oggi in edicola. Secondo l'anticipazione diffusa da 'Panorama', Betori sarebbe stato intercettato dalla polizia: "Per un mese e mezzo - si legge nell'anticipazione - gli investigatori hanno ascoltato le conversazioni dell'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, e dei suoi più stretti collaboratori dopo l'aggressione del 4 novembre 2011 in curia, per la quale è finito in carcere il pregiudicato Elio Baschini. Ora i brogliacci di queste conversazioni intercettate sono stati depositati in tribunale insieme con l'avviso di chiusura delle indagini".

Panorama scrive quindi che, prosegue l'anticipazione "il cardinale Betori, in udienza dal Papa, si è lamentato di essere finito sotto la lente degli inquirenti e Benedetto XVI, secondo quanto ha riferito lo stesso Betori a un amico, gli avrebbe dato 'rassicurazioni' e avrebbe promesso di 'sistemare la cosa". Sempre per il settimanale, "il cardinale Betori si sarebbe lamentato anche del fatto che 'gli inquirenti non demordono dall'idea di una sua reticenza riguardo alla rappresentazione dei fatti".

Dalle indagini, scrive Panorama, emerge anche che poco dopo l'attentato, da una cabina vicina alla curia, sarebbe partita una chiamata diretta al cellulare del rettore della Basilica di Santa Croce, Antonio Di Marcantonio. Ma il religioso, interpellato da Panorama, dice di non essere mai stato interrogato e di non ricordare quella telefonata che, nota il settimanale "forse avrebbe potuto esser d'aiuto per l'inchiesta".
 
Già l’aprile scorso lo stesso settimanale riportò la notizia, che sempre dalle indagini sull’attentato a Betori emerse un presunto caso di pedofilia di un sacerdote.  


 

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