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Cronaca

Sanità e carenza di medici e infermieri, Giani: “Assunzioni? Lo Stato ci dia più risorse”

Il presidente della Regione: “Le risorse che ci vengono date nel fondo sanitario regionale non bastano più”

Sulla cronica mancanza di personale sanitario, dai medici agli infermieri agli oss, più volte denunciata dai sindacati, ieri è intervenuto il presidente della Regione Eugenio Giani, chiamando in causa il governo nazionale.

“Nella sanità toscana oggi ci sono 57mila dipendenti. In questi due anni ne abbiamo assunti a tempo indeterminato più di 4mila e non c'è realtà socioeconomica che abbia assunto come la sanità toscana, quindi con il personale che abbiamo renderemo al meglio i servizi”, dice inizialmente Giani, a margine dell'inaugurazione del nuovo ingresso dell'ospedale di Ponte a Niccheri, replicando alle richieste di maggiori assunzioni da parte degli operatori sanitari. Poi l'appello a Roma.

“Dobbiamo dire al legislatore nazionale, che fa le leggi finanziarie, che alle regioni italiane le risorse stanziate nel fondo sanitario regionale non bastano più per garantire il livello di assistenza che fino ad oggi abbiamo offerto”, le parole del presidente della Regione.

“Per la Toscana il fondo ammonta a sette miliardi e mezzo, ma noi abbiamo bisogno di più risorse. Oggi - prosegue Giani -, abbiamo un'attività ordinaria degli ospedali, un'attività che dobbiamo sviluppare sul territorio con le case e gli ospedali di comunità” e un impegno contro il Covid “permanente. Conseguentemente c'è un aspetto strutturale di risorse aggiuntive di cui abbiamo bisogno per fronteggiare il Covid. E' indubbio che se vogliamo una sanità ai livelli che hanno reso la Toscana famosa in Italia lo Stato sulla spesa sanitaria deve mettere più risorse”.

Quanto al sistema delle 'bolle' Covid, introdotto da linee guida regionali nelle scorse settimane e che prevede stanze ad hoc - all'interno di reparti ordinari - per asintomatici e paucisintomatici, sistema criticato da diversi sindacati in quanto favorirebbe il contagio (la Cisl ha parlato di “scelte scellerate e pressapochismo” da parte della Regione), Giani liquida le critiche come “battute in libertà”. “Mi fanno ridere - dice -, questi discorsi. Abbiamo fatto scelte oculate di grande responsabilità”.

“Il sistema delle 'bolle' va bene – sottolinea anche Emanuele Gori, direttore sanitario della Ausl Toscana Centro -. Il problema è che il 70% dei pazienti contagiati sono Covid 'per caso' (cioè arrivano in ospedale per altre patologie e poi con il tampone scoprono di essere positivi, ndr)”.

“Ad ogni modo - prosegue Gori -, i numeri del contagio cominciano ad essere così alti che non ce la facciamo solo con le 'bolle'. A Ponte a Niccheri oggi (ieri,ndr) abbiamo riaperto un reparto Covid con 14 posti letto, è possibile che a breve riapriremo un nuovo reparto Covid anche a Torregalli”.

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