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Cronaca

Stasera l'arrivo in regione di novanta profughi di guerra

Il Presidente Rossi:"Siamo pronti ad accoglierli, come abbiamo fatto con i tunisini in fondo si tratta di appena due pullman. Ne arrivano tanti ogni giorno a Firenze e la Toscana è sufficientemente grande per farsene carico"

Il presidente della regione Enrico Rossi lo aveva annunciato: dopo i migranti tunisini arriveranno i profughi di guerra, i rifugiati, fuggiti da fame e persecuzioni. Sono novanta quelli che da questa sera risiederanno in Toscana, fanno parte di un gruppo (circa duemila e trecento persone) che il Ministero ripartirà le regioni, ad eccezione di Abruzzo, Molise e Sicilia. Altri venti si potrebbero aggiungere venerdì.  “Siamo pronti ad accoglierli, come abbiamo fatto con i tunisini – ha commentato il presidente Rossi – in fondo si tratta di appena due pullman. Ne arrivano tanti ogni giorno a Firenze e la Toscana è sufficientemente grande per farsene carico”. “Semmai – confessa Rossi – sono preoccupato per i bombardamenti in Libia”. L’accoglienza in Toscana dei profughi provenienti dal Nord Africa è iniziata circa un mese fa. La prima ondata vide impegnate una serie di strutture sparse nel territorio. Piccoli centri per piccoli gruppi. Dei primi accolti quasi tutti, una volta ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo sono partiti. Sono circa settanta quelli che ancora sono in attesa del foglio di via; dei ventidue centri di accoglienza allestiti, solo undici sono ancora parzialmente occupati. Una decina le fughe dai centri.

La Toscana quindi parteciperà nuovamente all’imminente nuovo piano di accoglienza. Ma se per gli immigrati tunisini sono state applicate norme ad hoc, è stato infatti rilasciato un permesso temporaneo “umanitario” per i migranti giunti in Italia dal 1 gennaio 2011 alla mezzanotte del 5 aprile 2011, diverso è il caso dei rifugiati politici. I tempi di permanenza nel territorio sono molto più lunghi e chiaramente assicurati. Il diritto all’asilo, infatti, è garantito dalla Costituzione (art. 10) e dall’Europa e viene riconosciuto ai rifugiati veri e propri, definiti dalla Convenzione di Ginevra, e a chi necessita di protezione sussidiaria perché, nel caso di rimpatrio, correrebbe gravi rischi. Le domande di chi richiede asilo vengono esaminate da dieci commissioni territoriali.

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