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Cronaca

Arresti domiciliari per i genitori di Renzi, l'ex premier: “Assurdo e sproporzionato”

La reazione di Matteo Renzi: “Se qualcuno pensa di utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica si sbaglia"

Non si fa attendere il commento di Matteo Renzi dopo la la diffusione della notizia che i suoi genitori, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, sono agli arresti domiciliari con le accuse di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

“Sono costretto ad annullare la presentazione del libro a Torino per una grave vicenda personale. Da circa un’ora mio padre e mia madre sono ai domiciliari. Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge”, scrive Renzi all'inizio di un lungo post su Facebook.

“Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Mai”, prosegue Renzi, che poi avanza 'sospetti' sulla tempistica della decisione. Poi partono quelli che sembrano, nemmeno tanto velate, bordate per la decisione presa nei confronti dei genitori. 

“Adesso chi crede nella giustizia aspetta le sentenze. Io credo nella giustizia italiana e lo dico oggi, con rispetto profondo, da servitore dello stato. Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano - oggi, casualmente proprio oggi - questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no”.

“Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia”, aggiunge ancora Renzi.

“Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata. Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione. Dunque mi sento responsabile per il dolore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. Sanno che possono fidarsi di loro. E sanno che ciò che sta avvenendo è profondamente ingiusto”, prosegue il post.

“Ma voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale”, dice l'ex premier, per poi partire al contrattacco.

Da un lato dunque "fiducia nella giustizia", dall'altro però l'ex capo del governo evoca una "strategia giudiziaria" per toglierlo dai giochi.

“Se qualcuno pensa - scrive Renzi -, che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta. Chi ha letto le carte dice che di questa storia si parlerà a lungo e che siamo davanti a una decisione assurda. Io non ho letto le carte, aspetto le sentenze. So però ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula, come tutti i cittadini. Io continuerò a combattere per questo Paese, forte della mia onestà. Forte delle mie idee. Forte dell’affetto di tanta gente che sa perfettamente che cosa sta accadendo”.

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