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Cronaca

Infrastrutture, gli architetti: "Limitare subappalti e conflitti interesse"

L'Ordine di Firenze sul nuovo codice degli appalti approvato dal governo: "Migliorare il testo"

Ricorrere agli appalti misti solo in casi limitati, rendere stringente per le stazioni appaltanti l'obbligo di affidare l'incarico al vincitore di un concorso, porre un limite ai subappalti, incentivare l'affidamento ai piccoli studi di progettazione. Sono alcune proposte lanciate oggi dall'Ordine degli architetti di Firenze in occasione dell'iniziativa sul nuovo Codice degli appalti, recentemente approvato dal consiglio dei ministri, alla presenza di Riccardo Nencini, viceministro alle infrastrutture.

"Il nuovo Codice è un importante passo avanti. Atteso da anni, promuove il ricorso ai concorsi di progettazione, mette un freno alla pratica del 'massimo ribasso', dà spazio alla sostenibilità e dovrebbe prevedere dei meccanismi vantaggiosi per le piccole e medie imprese", dicono gli architetti fiorentini, che chiedono però alcune migliorie al testo.

"E' necessario prevedere per la stazione appaltante l'obbligo di affidare al vincitore di un concorso anche l'incarico e non solo un premio, come invece accade ora. Il nuovo Codice, come è adesso, non pone rimedio al paradosso per il quale spesso chi vince un concorso poi vede realizzare il suo progetto da altri", chiede l'Ordine di Firenze, che chiede anche la limitazione dei cosiddetti "appalti misti": "La commistione tra esecuzione e progettazione è contro il pubblico interesse, dato l'evidente conflitto di interessi tra progettazione e impresa".

Altra questione i subappalti. "Siamo d'accordo con il presidente dell'Anac Raffaele Cantone quando fa notare che il nuovo Codice degli appalti non pone un tetto al subappalto. Tale deregulation avrà ripercussioni negative sulla trasparenza e la qualità dei lavori". Infine, gli architetti chiedono maggiore attenzione agli studi di progettazione.

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