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Cronaca Tavarnelle Val di Pesa

Chianti: sotto la pieve scoperti due misteriosi castelli dell'anno mille

Riaperta la seconda campagna di scavi archeologici intorno alla millenaria pieve di San Pietro in Bossolo, a Tavarnelle Val di Pesa. E subito emergono le fondazioni di una fortificazione

Nel vasto territorio di Barberino Tavarnelle, dove sono presenti due siti di interesse internazionale, Semifonte da un lato e San Pietro in Bossolo dall’altro, si è riaperta la campagna di scavi accanto alla pieve romanica di Tavarnelle Val di Pesa. Ed è partito il secondo atto del progetto di scavo archeologico nell’area adiacente all’edificio religioso di San Pietro in Bossolo, finanziato dal Comune e realizzato dai Laboratori archeologici San Gallo, "spin off" accademico dell’università di Firenze.

Dalla storia, il territorio ha ereditato preziose documentazioni che attestano la presenza di due castelli nell’area della pieve di San Pietro in Bossolo, costruiti fra l’undicesimo e il tredicesimo secolo. Si tratta del Castello di “San Pietro in Bossolo” e del “Castello di San Giovanni” che prende nome probabilmente dal battistero antistante la Pieve di San Giovanni, ritrovato durante la prima campagna di scavi avvenuta nel 1967, il cui fonte battesimale è stato ricollocato all’interno della pieve.

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L’obiettivo è ora quello di ampliare le conoscenze dell'edificio in relazione al territorio e di chiarire le ipotesi legate alla localizzazione del castello di San Giovanni e il suo rapporto storico-architettonico con la Pieve. La direttrice dello scavo, nonché Presidente del Consiglio di Amministrazione dello Spin-off è l’archeologa Chiara Marcotulli. Della squadra degli archeologi fanno parte Francesca Cheli, responsabile dei materiali, affiancata da Lapo Somigli, responsabile dei rilievi.

Scavi Pieve Tavarnelle

“L'attività che riprende dopo una sessione felice, quella dello scorso anno – annuncia il sindaco David Baroncelli - ha permesso di rilevare parti di strutture murarie significative, identificate come fondazioni di una fortificazione tutta da scoprire, e un discreto quantitativo di frammenti di ceramica di epoca medievale e romana, l’indagine ora prosegue, approfondisce e si amplia per altre tre settimane con l’intento di stabilire l’identità e la consistenza delle strutture e i depositi archeologici attraverso un piano di interventi esteso e intensivo che consenta una rilettura complessiva del sito di San Pietro in Bossolo”.

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“La nostra ricerca è volta alla definizione dell’identità delle strutture messe in luce che attualmente appaiono ‘misteriose’ - spiega l’archeologa medievista Chiara Marcotulli – questa nuova campagna ci permetterà di ricostruire le principali fasi di vissuto di ciò che sta affiorando attraverso le indagini di scavo stratigrafiche”.

Il Comune ha organizzato un’iniziativa aperta al pubblico per illustrare nel dettaglio gli esiti del progetto archeologico, all’interno della pieve di San Pietro in Bossolo, in programma domenica 25 luglio alle ore 18.30. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il parroco Don Franco Del Grosso e gli Amici del Museo di Tavarnelle.
 

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