"Amianto nel Das": rivelazione shock sul gioco dei bambini
Appello dei medici della Asl dopo i risultati di uno studio dell'Ispo sulla pasta modellante prodotta a Lastra a Signa
Amianto nel Das, la famosa pasta modellare con cui hanno giocato milioni di bambini e prodotto dalla ditta Adica Pongo di Lastra a Signa, chiusa dal 1993. La rivelazione è allarmante ed arriva da uno studio condotto da ricercatori italiani dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (Ispo), dell’Azienda Sanitaria e dell’Università, tutti della città di Firenze e pubblicati dalla prestigiosa rivista scientifica “Scandinavian Journal of Work Environment and Health”. L’amianto sarebbe stato presente nel Das tra il 1963 e il 1975.
La pasta, spiega l’Azienda sanitaria di Firenze in una nota, può aver causato esposizione ad un’ampia varietà di utenti, compresi i bambini, insegnanti, artigiani e per coloro che erano addetti alla produzione. “Dato che il Das è stato commercializzato in Italia ed esportato in altri paesi europei - sottolinea Stefano Silvestri, igienista del lavoro dell’Istituto di prevenzione oncologica di Firenze - i nostri risultati suggeriscono che ai pazienti affetti da mesotelioma che non riferiscono di essere stati esposti ad amianto per motivi professionali, dovrebbero essere chiesto se in passato hanno usato il Das. Questa scoperta dimostra che gli usi dell’amianto nel passato non siano stati ancora del tutto chiariti e che non vi fossero limiti al suo impiego essendo presente persino nei giocattoli".
Per i primi tre anni, infatti, Das è stato commercializzato in polvere da miscelare con acqua e successivamente in pasta pronta all’uso. Dal 1976 in poi l’amianto fu sostituito con la cellulosa. Tuttavia è possibile che qualcuno possieda ancora manufatti modellati tra il 1960 fil 1970, ma questi articoli non rappresentano un rischio per la salute di chi li possiede. L’Azienda sanitaria raccomanda comunque di non rompere questi oggetti ed in particolare di non ridurli in polvere, perché le fibre di amianto potrebbero ancora disperdersi in aria con il rischio di essere inalate.
I medici lanciano "un forte appello alle autorità affinchè vengano effettuati test accurati su articoli di importazione, tra cui i giocattoli, quando provengano da paesi in cui l’amianto non è ancora vietato”. Il rischio di esposizione all’amianto è sicuramente avvenuto durante la sua produzione ma anche durante la preparazione della pasta quando veniva venduto in polvere e durante la rifinitura degli oggetti quando si erano essiccati. La ricostruzione storica del prodotto ha permesso di stabilire che circa 55 milioni di confezioni di Das contenenti amianto sono stati prodotti e venduti sul mercato interno sia internazionale in 13 anni, con un numero di utenti nell’ordine dei milioni. Il Das è stato esportato in Olanda, Inghilterra, Norvegia e Germania.
La ricerca è stata resa possibile grazie al contributo fornito da alcuni ex dipendenti di Adica Pongo. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a reperire le fatture dell’acquisto dell’amianto, oggi depositate nell’Archivio di Stato di Torino insieme alla documentazione del produttore, l’Amiantifera di Balangero. Sofisticate analisi di laboratorio sui prodotti originali hanno confermato la presenza di amianto.
