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Cronaca

Alluvione, Pd e Regione contro il governo: "Servono subito 500 milioni, per ora ne hanno stanziati 5"

I vertici dem: "Vengono qui e la buttano in politica, inaccettabile". La replica di Rossi (Fdi): "Strumentalizzazioni, lavoriamo ogni giorno per ripartire"

Scontro politico durissimo sul post alluvione che ha devastato, il 2 novembre scorso, ampi territori del fiorentino, nell'area di Campi Bisenzio, del Pratese e del Pistoiese. "Speravamo in una collaborazione istituzionale, invece il ministro Musumeci è venuto a Campi per addossare le responsabilità ai toscani e buttarla in politica. Inaccettabile".

Così il deputato e segretario toscano del Pd Emiliano Fossi, questa mattina, in una conferenza stampa convocata alla sede di via Forlanini per fare il punto sulla situazione e presentare l'emendamento depositato dai senatori toscani del Pd al decreto legge 'Anticipi', affinché "siano stanziate le risorse necessarie a riparare i danni dell'alluvione".

Il ministro a cui fa riferimento, ovviamente, è Nello Musumeci, titolare della protezione civile, finito nella bufera per le sue frasi in merito "all'anno zero" della Toscana quanto a prevenzione sul fronte della prevenzione, in occasione della sua visita nelle zone alluvionate.

5 milioni

Allo stato attuale dal governo sono stati stanziati appena cinque milioni di euro. "Ma solo per le somme urgenze arriveremo a circa 70 milioni", afferma il presidente della Regione Eugenio Giani, con una stima dei danni complessivi che ad oggi ammonta a due miliardi di euro e che è destinata molto probabilmente a salire.

L’emendamento di cui sopra, firmato dai senatori Ylenia Zambito, Silvio Franceschelli e Dario Parrini, in accordo con i colleghi della Camera, chiede che venga stanziata una dotazione finanziaria iniziale di 500 milioni, oltre a 954 milioni per interventi ad hoc. Infine, un ulteriore miliardo e mezzo per la ricostruzione.

La richiesta di Giani commissario per la ricostruzione

Il voto in commissione al Senato dovrebbe avvenire entro la fine di novembre, per poi approdare in aula all’inizio di dicembre. Nel medesimo emendamento i parlamentari Pd chiedono la nomina di Giani - già nominato commissario per l'emergenza - come commissario anche per la ricostruzione.

In ballo ci sono molti soldi e a giugno si vota sia per le elezioni europee che per le amministrative, anche a Firenze e Prato. Ovvio che i dem premano per controllare da vicino la gestione finanziaria della ricostruzione, mentre tra gli stessi dem c'è il forte timore che eventuali lentezze nello stanziamento dei fondi possano fare il gioco del centrodestra proprio in termini elettorali.

"Accordi anche con Belzebù"

"Per far ripartire le imprese io faccio accordi anche con Belzebù, ma ci devono dire una data. Quando arrivano i soldi? Noi rendicontiamo ogni euro, ma quei soldi dal governo devono arrivare", attacca il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, testimone di un danno ad un settore, quello del tessile e dell'alta moda del pratese, "che costituisce un pezzo importante dell'economia non solo toscana, ma nazionale. E se non ripartiamo in fretta il danno potrebbe essere permanente".

Nell'emendamento, oltre ai 500 milioni "per interventi immediati", si chiedono interventi ad hoc per imprese, lavoratori, tributi e contributi per 954 milioni di euro, da destinare, tra le altre cose, alla sospensione dei versamenti tributari e previdenziali, alla proroga del superbonus, a sospensione bollette, blocco sfratti, ammortizzatori sociali, rinnovo o proroga dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, sostegno al reddito dei lavoratori autonomi fino a 3mila euro, aiuti alle imprese per adempimenti contabili e per il pagamento di rate di mutui e finanziamenti, ricostruzione patrimonio culturale, risanamento infrastrutture sportive, sostegno alle istituzioni scolastiche per l’acquisto di beni e servizi funzionali a garantire la continuità didattica, sostegno al comparto turistico. Per la successiva "ricostruzione" servirà un altro miliardo e mezzo. In tutto, appunto, tre miliardi.

I dem puntano a tenere alta l'attenzione sulla situazione anche con una campagna social che illustrerà i vari punti dell'emendamento, con banchetti informativi di partito nei 62 comuni colpiti dall'alluvione.

"Al governo chiediamo un impegno immediato, poi stabiliremo quale sarà il dato effettivo, ma intanto abbiamo bisogno di un aiuto vero per rimettere benzina nel motore del distretto tessile. Il mio è un grido di disperazione, ne abbiamo bisogno subito. Non c'è un termine perché il tempo è già finito. Invece abbiamo visto il ministro dire agli imprenditori che dovevano assicurarsi, è andata bene che non l'abbiano preso a capocciate", sbotta Biffoni.

"Rispetto a una prima reazione di auspicata collaborazione istituzionale, c'è stato un fatto sorprendente, gravissimo, vergognoso: la visita del ministro Nello Musumeci a Campi dove, in un contesto di collaborazione massima istituzionale, abbiamo assistito a quello che è sembrato subito un cazzotto dato alle spalle. Ha scaricato le colpe sui toscani. Ha sviato e l'ha messa in politica in maniera indecente, scorretta e inaccettabile", aggiunge Fossi, durissimo. Un ministro, rincara ulteriormente anche l'assessora regionale alla protezione civile Monia Monni, "che ha dichiarato guerra ai comuni toscani".

"Il nostro timore? Che si ripeta, da parte del governo, la pessima gestione del post alluvione in Emilia Romagna", manda a dire invece il senatore Dario Parrini. "Il governo attacca l'amministrazione regionale tosca su difesa del suolo e sanità. Proprio di due settori dove sta tagliando di più", la frecciata del capogruppo in Regione, Vincenzo Ceccarelli, ricordando che "la giunta regionale ha già fatto il massimo, stanziando 50 milioni di euro".

La replica di Fratelli d'Italia: "Al lavoro per ripartire"

Sul fronte opposto, la replica arriva da Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore toscano di Fratelli d'Italia. "Il Pd toscano - attacca Rossi -, ogni giorno sceglie un mediatico gioco all'attacco, accusando il governo Meloni di non aver risposto e di non rispondere in modo appropriato alla tragica emergenza dovuta al maltempo. È pura strumentalizzazione e va solo a danno delle popolazioni e delle imprese colpite. Chi oggi sale in cattedra, dovrebbe chiedersi invece perché non ha saputo utilizzare i fondi che erano già stanziati per la messa in sicurezza dei territori, e prendere atto che, fin dall'immediatezza del disastro ancora in corso, il governo ha stanziato 5 milioni di euro solo per iniziare. Mentre siamo al lavoro ogni giorno per ripartire, ricordiamo che il tempo è prezioso e che attendiamo il completamento della fase istruttoria, compito del commissario all'emergenza e presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Le polemiche, meschine ed inutili, stanno a zero, così come quei numeri che ogni giorno vengono declamati come ad un'asta".

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