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Cronaca Firenzuola

Stop all'inceneritore, l'allarme dei sindaci dal Mugello alla Metrocittà

Gli amministratori temono un ampliamento della discarica di Firenzuola, Campi punta al porta a porta

Giovedì scorso il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. In sostanza è stata annullata l'autorizzazione ambientale - rilasciata nel 2015 dalla Città metropolitana di Firenze - per la mancata prescrizione di realizzare un parco prima dell'impianto.

La Città metropolitana

L'ente ha dichiarato in una nota che ancora "sussistono i presupposti e sono legittimi gli atti che hanno previsto localizzazione e realizzazione dell'impianto", di cui ora è competente la Regione. In sostanza l’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Città metropolitana non prevedeva il cosiddetto ‘Boschi della Piana’, un’area verde di mitigazione.

Gli amministratori del Mugello 

 I Comuni del Mugello sono preoccupati che il definitivo stop all’inceneritore perché  potrebbe determinare un ampliamento della discarica di Firenzuola. “L’impianto è previsto nel piano Ato (in cui partecipano e votano tutti i Comuni) che definisce il sistema di gestione del ciclo rifiuti, compresi i livelli di raccolta differenziata da raggiungere – ha fatto sapere il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni mugellana Paolo Omoboni - Se si toglie senza dare un'alternativa sia chiara una cosa: costi e penali non dovranno ricadere sulle tasche dei cittadini, che già quest'anno hanno dovuto subire un aumento della Tari a causa dei costi di trasporto dei rifiuti indifferenziati in impianti sempre più lontani - continua Omoboni - il problema è regionale con un ulteriore utilizzo e ampliamento della discarica di Firenzuola dico che il territorio ha fatto ampiamente la sua parte. Con senso di responsabilità. Su questa come su altre importanti questioni. Non saremo lo sfogo per il mancato termovalorizzatore”.


Il Comune di Campi

Emiliano Fossi in corsa per il suo secondo mandato a sindaco (elezioni il 10 giugno), ha festeggiato la decisione del Consiglio di Stato. E in serata ha rincarato "senza i nostri atti ora saremo a discutere di una prospettiva diversa - ha spiegato Fossi - . Invece grazie alla scelta anti-inceneritore della mia maggioranza oggi non solo quell'opera è stata giudicata fuorilegge e quindi irrealizzabile, ma abbiamo spinto sia il centrosinistra regionale che la stessa Regione a un decisivo cambio di prospettiva. Adesso anche a Firenze si scommette, come a Campi già avevamo iniziato a parlare di economia circolare, sul riuso, il riciclo, la raccolta differenziata".
 
"L’obiettivo è raggiungere il 70% della raccolta differenziata e quindi portare meno rifiuti in discarica. Così ridurremo i costi a carico dei cittadini perché è lo smaltimento in discarica la voce che pesa di più sui bilanci". Ma per arrivare a una tale percentuale occorre dare il via al porta a porta, già presente nei Comuni della Val di Sieve e in alcuni del Mugello. “Il porta a porta - spiega Fossi - è la soluzione più intelligente allo smaltimento dei rifiuti, conciliando il rispetto dell’ambiente con il diritto alla salute dei cittadini. Vogliamo ridurre al massimo la parte indifferenziata, quella che incide di più sul costo del servizio, in modo da liberare risorse per migliorare il sistema senza aumentare la tariffa. Anche perché i primi frutti positivi si vedranno subito

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