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Cronaca

Turismo, Bechi (Federalberghi): “Settore in ginocchio, così meglio chiudere tutti fino a marzo”

Il presidente di Federalberghi Firenze: “La politica non ci sostiene, mazzata dagli Usa e colpo di grazia con i tamponi alle frontiere”

Una situazione fosca. E' quella che descrive Federalberghi Firenze per le strutture fiorentine. “In questi giorni siamo ad un tasso di occupazione delle camere del 30, 35%, quando prima del Covid si arrivava tranquillamente al 65%. Per Natale ed i giorni successivi la situazione non migliorerà molto e a Capodanno arriveremo forse al 70%, quando in pre pandemia c'erano picchi del 90, 95%”, spiega Francesco Bechi, presidente dell'associazione di categoria.

Con il Covid il settore turistico, e di conseguenza quello alberghiero, è andato a picco. “Si è salvato solo il periodo estivo, ma comunque a tariffe più basse e con costi più alti, per adeguarsi alle nuove normative”, continua il presidente di Federlaberghi.

Duri gli attacchi alla politica. “La decisione di rendere il tampone obbligatorio per i turisti europei che vogliono arrivare in Italia è stata un'altra mazzata, presa senza consultarci minimamente”, prosegue Bechi.

Nei giorni scorsi inoltre le autorità statunitensi hanno declassato il livello di sicurezza del nostro Paese, in chiave Covid, ponendolo nel livello 4, il più basso della scala adottato dagli Usa.

“Un altro duro colpo. Ovviamente gli Usa vogliono tenere i concittadini all'interno del loro mercato per avvantaggiare la loro economia, ma la comunicazione delle autorità italiane è stata insufficiente, visto che a livello di sicurezza e di campagna vaccinale siamo i primi in Europa”, attacca Bechi, che chiede un sostegno della politica al settore degli alberghi.

“Il governo nazionale ha sostenuto settori come l'agricoltura e l'industria, a noi sono andate solo le briciole. Andando avanti di questo passo agli albergatori fiorentini converrebbe diventare stagionali, chiudere tutto per 75 giorni, da dopo le feste fino a marzo. Ma così, la politica se lo ricordi - conclude Bechi -, saltano anche i posti di lavoro”.

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