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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Aggredita dal branco in pieno centro: “Salvata da un venditore di rose”

Il racconto di una 25enne: “Circondata e insultata. Mi hanno anche sputato addosso”

Aggredita dal branco e salvata da un venditore di rose di origine bengalese, l'unico che è intervenuto in sua difesa. E' successo lo scorso sabato sera nel pieno centro di Firenze. A raccontarlo, con un post su Facebook, è una 25enne di Livorno.

“Camminavo da sola per strada, saranno state le 23:30. Mi si avvicina un gruppo, saranno stati 25 ragazzi ubriachi (italiani), scherzano, ridono. Ad un certo punto mi accerchiano e iniziano a dire frasi come 'vieni con noi, ti facciamo divertire', '25 contro 1 si fa una bella serata', 'tanto si vede che sei una che ci sta'”, scrive la giovane sul social network.

Il gruppo di ragazzi, prosegue la ragazza, “decide di accerchiarmi ancora di più, tenermi per un braccio e iniziare a insultarmi”. Offese pesantissime, a sfondo sessuale e che la ragazza riporta integralmente nel post.

“Cerco di divincolarmi e andare via ma non ci riesco. Decidono di tirarmi addosso bicchieri e cannucce e uno di loro, o forse un paio, mi sputano, o tentano di farlo, mentre altri riprendevano con il telefonino”, prosegue la giovane. Per sua fortuna passava di lì Hossein, venditore di rose ambulante abbastanza conosciuto in città, noto come 'Rosario', di cui la ragazza posta un foto in fondo al post come ringraziamento. 

“L'unica persona che interviene è Hossein, venditore di rose ambulante che riesce a mandare via i ragazzi, mi dà un fazzoletto per asciugarmi le lacrime, mi offre da mangiare e da bere, mi fa portare degli asciugamani per pulirmi e mi regala una rosa. Se non ci fosse stato Hossein non potrei raccontare questa storia. Non sapendo come ringraziarlo gli ho donato una mia fototessera in modo che si ricordasse sempre il volto della ragazza che ha salvato quella sera”, scrive la 25enne.

Grazie perché a questo mondo ci sono persone come Hossein, che aiutano senza volere niente in cambio. Questo è un volto che non dimenticherò mai. Ho deciso di scrivere cosa mi è accaduto perché molti pensano che non ci sia bisogno del femminismo, dell’antisessismo, dell’intregrazione, che in fondo quei ragazzi stessero solo scherzando, che 'gli stranieri a casa loro', perché i media dicono che 'lo straniero è cattivo', che la misoginia non esiste, che l’uomo e la donna sono uguali, che hanno gli stessi diritti e le stesse libertà. Ecco noi sappiamo che non è così. Noi tutte - conclude la ragazza - dovremmo trovare la forza di dire ciò che ci accade, trovare il coraggio di parlare, per essere solidali e per non abituarci a questa mentalità macista e per liberarcene”.

 

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