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Cronaca

Afghanistan, Nardella: “Dramma umanitario, accoglieremo donne e profughi”

Il sindaco: “Totale e colpevole indifferenza dell'occidente. Firenze è pronta a fare la sua parte, corridoi umanitari subito”

“Firenze, città aperta, è pronta a fare la sua parte di fronte al dramma umanitario che si sta consumando in Afghanistan nella totale e colpevole indifferenza dell’occidente. Accoglieremo le donne e i profughi afghani che riusciranno a fuggire da Kabul e dalla violenza cieca dei Talebani. Le immagini che arrivano preoccupano tutti noi. Sono uno strazio. L’Occidente non può permettere che così tante persone perdano la libertà e la vita. È necessario garantire corridoi umanitari e protezione a donne e minoranze. Bisogna fare qualcosa, subito”.

Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, con diversi post su Facebook e Twitter, interviene sul dramma che si sta consumando in Afghanistan, con i talebani che hanno ormai in mano tutto il Paese e con le forze occidentali, Stati Uniti in testa, in fuga precipitosa. Una fuga che mette in pericolo migliaia e migliaia, forse decine di migliaia o più, di persone, a partire da quegli afgani che con le forze occidentali hanno collaborato. Per non parlare delle condizioni delle donne, che rischiano di regredire al livello zero e con moltissime giovani e meno giovani che hanno denunciato sui social di sentirsi già morte “perché i talebani ci uccideranno”. Nel Paese resta invece operativa Emergency, che continua nella propria opera di fornire assistenza e cure gratuite a tutti i feriti di guerra.

Tutto questo dopo 20 anni di guerra, fatta scattare dagli Usa all'indomani dell'11 settembre 2001 senza aspettare l'autorizzazione dell'Onu, che ha causato, secondo le stime più accreditate, almeno 250mila morti, in grandissima parte civili.

“Firenze è pronta a fare la propria parte. Con il sindaco  Dario Nardella  abbiamo deciso che accoglieremo donne e profughi afghani vista l’emergenza sociale e umanitaria internazionale. Firenze non ha mai lasciato indietro nessuno e anche questa volta darà il proprio sostegno alla popolazione di Kabul”, fa sapere anche l'assessora al sociale di Firenze, Sara Funaro.

Biffoni: "Sindaci italiani pronti a fare la loro parte"

Disponibilità all'accoglienza arriva anche dall'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni, con il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato Anci per l'immigrazione.

"I sindaci italiani sono pronti a fare la loro parte nell'accogliere le famiglie afghane. Non c'è tempo da perdere, sappiamo bene come i civili che hanno collaborato con le nostre missioni in Afghanistan oggi siano in forte pericolo, soprattutto donne e minori. Il Governo si sta muovendo per salvare vite umane, attraverso l'azione delle prefetture sul territorio e i sindaci mettono a disposizione la propria esperienza, per questo abbiamo scritto al ministro dell'Interno Lamorgese e abbiamo avvisato il ministero della difesa", fa sapere Biffoni.

“Dobbiamo essere molto concreti. Sarà la storia a dare un giudizio su questi ultimi vent'anni di presenza militare in Afghanistan, oggi siamo consapevoli che è il momento di aiutare il Governo a mettere in salvo vite umane. Come scritto al ministero dell'Interno, siamo pronti ad ampliare la rete 'Sai' (Sistema accoglienza e integrazione, ndr) già presente nei nostri territori per poter accogliere e inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal Governo del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale. Diversi Comuni hanno già manifestato la loro disponibilità a prevedere nei loro progetti Sai posti specifici per i collaboratori afghani e le loro famiglie, come primo passo per garantire nel prossimo futuro accoglienza e integrazione a donne e uomini in queste ore in fuga dal loro Paese”.

Tra le tante associazioni che si stanno mobilitando, anche la rete nazionale delle Misericordie si dice “pronta ad aiutare la popolazione costretta a lasciare la propria terra. La Confederazione Nazionale delle Misericordie - si legge in una nota -, è disponibile a fare la propria parte sul fronte dell’aiuto, dell’assistenza e dell’accoglienza per tutti coloro che saranno costretti a lasciare quella terra martoriata. In questo momento il dovere di tutta la comunità internazionale è di non abbandonare la popolazione e di trovare ogni forma possibile di sostegno”.

Salvini: "L'Italia non può accogliere decine di migliaia di persone"

Di tenore opposto le dichiarazioni di Matteo Salvini, che lascia intendere la disponibilità ad accogliere “varie decine di persone”, ma non di più.

“Se si tratta di varie di decine di persone profughi, per carità”, dice il leader della Lega a Radio24, per il quale “l'Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo". Una cifra - quella di 'decine di migliaia' di persone - che peraltro al momento non trova alcuna conferma.

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"Altri Paesi non stanno facendo nulla, la comunità internazionale - prosegue il numero uno del Carroccio -, si faccia carico perché l'Italia non può essere l'unico centro di accoglienza. Noi abbiamo chiesto fin da subito la convocazione delle commissioni e può anche essere il 17 agosto la convocazione del Parlamento”.

Dichiarazioni alle quali controreplica il sindaco Nardella. “Tutti i sindaci senza distinzione politica si sono detti pronti ad accogliere donne e profughi in fuga da morte certa in Afghanistan. Ma Salvini risponde 'non se ne parla'. Non permettiamo al cinismo politico – le parole del primo cittadino su Twitter -, di alimentare un dramma umanitario di cui anche noi siamo responsabili". (Foto @Ansa, da today.it)

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