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Cronaca

Aeroporto: a rischio l'ampliamento di Peretola, ricorso al Tar di 7 Comuni

La Piana chiede garanzie sui rischi ambientali e sanitari: “Scandalosa l'esclusione dall'Osservatorio ambientale”

“No alle cose fatte male, con un impatto ambientale sbagliato e un modello di sviluppo che non vogliamo”. Sono le parole del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, che sintetizza la posizione dei sette comuni della Piana fiorentina che hanno  deciso di ricorrere al Tar per fermare l'ampliamento dell'aeroporto fiorentino di Peretola.

A ricorrere sono i Comuni di Prato, Sesto, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa. “Nell'ambito di questa opera noi rappresentiamo con i nostri ricorsi oltre 400mila persone”, dichiara Falchi, attaccando anche il decreto di Valutazione di impatto ambientale (Via) che ha aperto la strada all'ampliamento.

“Con il decreto di Via vengono rinviati in futuro molti approfondimenti tecnici sui rischi ambientali e sanitari. Noi vogliamo che vengano fatti prima e siamo sicuri che il Tar riconoscerà le nostre ragioni”, prosegue il sindaco di Sesto. Altro rospo difficile da ingoiare è quello dell'esclusione dall'Osservatorio ambientale: “Uno scandalo – attacca Falchi – che siano esclusi i comuni, come il nostro, il cui territorio è tra i più interessati dall'impatto dell'opera”.

A nulla sono dunque valse le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella, che anche oggi aveva rinnovato l'appello ai sette sindaci, invitandoli a non ricorrere in tribunale e a sedersi attorno ad un tavolo per discutere e trovare una soluzione.

Anzi, nel pomeriggio è arrivata la notizia che anche Unipol, il colosso bolognese proprietario dell'area di Castello, avrebbe ricorso al Tar contro il decreto di compatibilità ambientale necessario per la realizzazione della nuova pista dell'aeroporto, decreto emesso nei mesi scorsi dai ministeri di Ambiente e Attività culturali. Lo rivelano Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra in consiglio comunale, e Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a sinistra in consiglio regionale.

“Esiste un decreto della Regione Toscana che dà mandato all'avvocatura regionale a difendersi. Si deduce che Unipol, tramite le società Nuove Iniziative Toscane srl e Consorzio per l'attuazione del Pue di Castello, abbia fatto ricorso contro il decreto ministeriale”, spiegano Grassi e Fattori, che chiedono di ripensare lo sviluppo urbanistico dell'area di Castello e fermare l'ampliamento di Peretola, “che ha ottenuto le autorizzazioni ministeriali solo grazie a forzature, modifiche normative e interpretazioni ad hoc operate dai governi Renzi e Gentiloni per accontentare amici e sodali”.

Il presidente della Regione Enrico Rossi ha ribadito invece la sua posizione favorevole, da sempre, all'ampliamento. Per ora siamo alle carte bollate. Di ampliare Peretola si parla da decenni, vedremo come andrà a finire.

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