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Cronaca

Aeroporti, retrocessi Firenze e Pisa: fuori da quelli di rilevanza strategica

I due aeroporti toscani sono stati esclusi dalla lista degli scali italiani ritenuti di rilevanza strategica. Rossi, Renzi e Filippeschi protestano e chiedono un incontro urgente

Una turbolenza arrivata sugli scali di Firenze e Pisa dopo 26 anni di attesa. Il decollo di un piano di riordino del settore che vede i due aeroporti toscani fuori da quelli italiani ritenuti di 'rilevanza strategica' per i quali il ministro dello sviluppo, infrastrutture e trasporti Corrado Passera ieri ha emanato l'Atto di indirizzo. Di fatto una mazzata per la Toscana, arriva proprio quando la giunta regionale ha firmato il protocollo con cui i soci pubblici degli scali hanno dato l’avvio alla costituzione della holding tra Pisa e Firenze.

Passera ha quindi escluso entrambi gli scali toscani dal 'core network', ovvero tra gli scali considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari, inserendoli invece nel 'comprehensive network', dove si trovano gli impianti con movimenti superiori al milione di passeggeri anno e indispensabili ad assicurare la continuità territoriale''. E proprio qui sta il punto su cui si discuterà i prossimo 7 febbraio nel primo confronto tra Stato – Regioni.

PIANO - La scelta del ministro è stata dettata anche dall’inflazione di aeroporti presenti nel nostro Paese: 112 scali funzionanti, di cui 90 aperti al solo traffico civile, 11 militari aperti al traffico civile e 11 solo ad uso militare. Il Piano mira prima di tutto a ridurre la frammentazione e favorire un processo di riorganizzazione ed efficientamento.
In quest’ottica sono stati individuati 31 scali che costituiranno l'ossatura strategica su cui fondare lo sviluppo del settore nei prossimi anni; quelli non di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che potranno decidere anche l'eventuale chiusura. Il Piano prevede anche la necessità per gli scali di mettere a punto piani di riequilibrio economico-finanziario e indica l’opportunità di procedere alla progressiva dismissione di quote societarie da parte degli enti pubblici, favorendo l'ingresso di capitali privati.   

PROTESTE - Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi e quello di Firenze Matteo Renzi hanno già inviato una lettera al ministro chiedendo un incontro urgente dove discutere dell’esclusione dal giro dei big. Visto che Pisa assieme a Firenze, con i loro 6,35 milioni di passeggeri, “rappresentano il quarto polo aeroportuale italiano dopo Roma, Milano e Venezia”.

I firmatari, riferisce una nota, ricordano anche che nella proposta di piano nazionale degli aeroporti, approvata dal cda dell'Enac nel febbraio 2012 e trasmessa al ministero, pur recependo anche le categorie Ue ''Core/Comprehensive'' relative alle reti Ten-t, si inserivano gli aeroporti di Pisa e di Firenze tra gli aeroporti strategici nell'ambito del sistema aeroportuale italiano. La suddivisione degli aeroporti di interesse nazionale in aeroporti strategici e primari - puntualizzano gli amministratori nella lettera - ''non appare invece nell'atto di indirizzo emanato oggi e questo porta al mancato riconoscimento del ruolo strategico degli aeroporti toscani nell'ambito del sistema aeroportuale nazionale: un dato che e' invece attestato innanzitutto dai numeri e confermato dal processo in corso di costruzione di un sistema integrato regionale''.

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