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Acqua all'amianto, da Firenze petizione e sciopero delle bollette

Sono pronti e disposti ad andare fino in fondo alla protesta i cittadini che stamani a Firenze hanno lanciato la petizione popolare per l'immediata sostituzione delle tubature

Nei 46 Comuni serviti da Publiacqua circa 225 chilometri di tubature sono realizzate in amianto. "Il 36% di queste condotte sono adduttrici - spiega l'economista Ginevra Lombardi - rami principali della rete che collegano gli impianti di prelievo alle tubature secondarie di quartiere".

Da Feltrinelli Firenze è stato fatto il punto della situazione ed i cittadini si dicono pronti a forme di protesta eclatanti come lo sciopero della bolletta e fino ad un "approvigionamento alternativo dell'acqua potabile". Prima però, tentano la carta della petizione pubblica sottoscritta dai cittadini ed indirizzata alle istituzioni: "Nel rispetto della nostra salute e di quella delle future generazioni chiediamo all'Autority del servizio idrico, alla Regione Toscana e agli enti locali, ai soci pubblici e privati di Publiacqua spa l'immediata eliminazione dei 225 chilometri di tubi in amianto nei Comuni serviti dall'acquedotto a Firenze, Prato, Pistoia e Medio Valdarno" questo chiedono i promotori della petizione pubblica.

"Le condotte in amianto con l’usura tendono a rilasciare fibre - spiega a Radio Bruno il portavoce di Medicina Democratica, David Mattacchioni - ed il rischio cresce via via che le tubature invecchiano. L’acqua contaminata utilizzata per l'igiene della casa, dal dare il cencio al lavarsi, quando evapora rilascia nell’ambiente fibre di amianto che possono essere inalate. L'Università di Bologna ha svolto dei controlli, i dati sono stati pubblicati e sono quasi 400 i casi osservati". Controlli che a Firenze la Asl ha risposto a Mattacchioni "non sono state effettuati", a Bologna sono state svolte analisi invece, perché? "Probabilmente l'elemento scatenante è arrivato dalla base, dalla pressione fatta dalla cittadinanza" risponde Mattacchioni. "I controlli dovrebbero essere dinamici nel tempo - conclude - le tubature si rompono, tanto è vero che nel '95-'96 già si consigliava di andare progressivamente a ridurre questo numero di tubature"

Nel 2013 è l’Unione Europea che riconosce tra le malattie dovute all’amianto anche quelle provocate dall’ingestione di fibre. Per suffragare questo viene portata ad esempio la risoluzione "sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all'amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l'amianto esistente", si "sottolinea che tutti i tipi di malattie legate all'amianto [...] come pure diversi tipi di tumori causati dall'ingestione di acqua contenente tali fibre, proveniente da tubature in amianto – sono stati riconosciuti come un rischio per la salute e possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni, in alcuni casi anche dopo più di quarant'anni".

I cittadini sperano di ottenere: "il monitoraggio del livello di contaminazione dell’acqua potabile, il non utilizzo dei polifosfati di zinco per ridurre la cessione di fibre e la massima trasparenza sulle analisi e sui processi di eliminazione delle tubature, da praticare in sicurezza per i lavoratori, senza caricare ulteriormente la tariffa o con l'intervento della fiscalità generale"
L'ultimo controllo risale a fine degli anni Novanta quando "Da un’indagine sulla contaminazione da fibre di amianto nelle acque potabili in Toscana si registrò una contaminazione del 24% dei campioni esaminati"

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