rotate-mobile
Cronaca

Basta morti senza nome: accordo per aiutare l'identificazione

Sono 1840 in tutta Italia, 43 in Toscana, storie di emarginazione e solitudine: nascerà un database informatico con tutti i dati per facilitare l'identificazione e agevolare la ricerca

Una cabina di regia in Prefettura per facilitare il lavoro di identificazione dei corpi senza nome e il raffronto con il database delle persone scomparse. E’ lo scopo del protocollo sottoscritto stamani a Palazzo Medici Riccardi.

Quella dei corpi senza identità è una realtà poco conosciuta: un elenco che racchiude storie di emarginazione, disperazione e solitudine, insieme al dramma di tante famiglie che cercano i loro congiunti. Dal 2007, anno in cui è stato istituito il registro nazionale, a maggio 2016, sono 1.840 i cadaveri non identificati, di cui 43 nella sola Toscana.

Un’iniziativa simile è stata testata finora solo a Milano. Il protocollo di Firenze, che abbraccia l’intera regione Toscana, lo hanno siglato il commissario del governo per le persone scomparse Vittorio Piscitelli, il procuratore generale della Corte d'Appello di Firenze Francesco D’Andrea, il prefetto Alessio Giuffrida, il rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei, il direttore sanitario di Careggi Luca Lavazza e il vice presidente di Anci Toscana Sergio Chienni. La Regione Toscana lo firmerà nei prossimi giorni.

"Il protocollo sarà esportato in altre regioni  - sottolineato Piscitelli -, con l’obiettivo di creare su tutto il territorio nazionale una rete di collaborazione per risolvere il problema dei corpi non identificati, che sta lievitando".

Il protocollo stabilisce le procedure da seguire quando una persona senza documenti di riconoscimento muore in una struttura ospedaliera o quando viene rinvenuto un corpo non identificato. Tutti i dati del corpo anonimo (causa ed epoca del decesso, descrizione fisica, abbigliamento, impronte digitali, campioni biologici, esame dentario) e da ora in poi anche i dati autoptici verranno raccolti in apposite schede internazionali dell’Interpol. Questo allo scopo di costruire un identikit  da confrontare con quelli contenuti nel RiSc – Ricerca Scomparsi (la banca dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza) per valutare la compatibilità dei profili in modo da riuscire a dare una identità alla salma sconosciuta.

"Questo accordo - conclude il sottosegretario Domenico Manzione -, restituisce un nome e una storia a persone che non ci sono più e il ricordo ai loro cari".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Basta morti senza nome: accordo per aiutare l'identificazione

FirenzeToday è in caricamento