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Crisi umanitaria

Ucraina, le prime 30 profughe verso Firenze: a disposizione Cas, alberghi Covid e appartamenti privati

La città è mobilitata per l'accoglienza, i numeri saranno superiori rispetto agli afgani. Nardella: “Un dovere accogliere”

Sarebbero già una trentina, quasi esclusivamente donne con bambini, i profughi ucraini in arrivo in queste ore a Firenze. A dirlo, dopo il vertice in prefettura di questo pomeriggio, è il sindaco Dario Nardella, che rimarca la volontà di offrire accoglienza a chi scappa dalla guerra.

“Accogliere è un dovere. Siamo impegnati già in queste ore, in coordinamento con la prefettura e la Regione, per coordinare passo dopo passo le operazioni, perché la priorità è l'organizzazione dell'accoglienza”, rimarca il sindaco, che ieri in piazza Signoria ha sottolineato la volontà di accogliere tutti coloro che avranno bisogno “senza se e senza ma”, in uno slancio che si era forse visto per i profughi afgani dell'estate, con numeri molto minori, ma non nei confronti di altri drammi umanitari.

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In Italia quasi 300mila ucraini

Ad ogni modo questa volta potrebbe trattarsi di numeri molto ingenti. A dirlo senza mezzi termini è il sindaco di Prato Matteo Biffoni, presidente regionale dell'Anci, l'associazione dei comuni. “In Italia vivono quasi 300mila ucraini. Anche solo il ricongiungimento familiare potrebbe quindi portare nel nostro Paese centinaia di migliaia di persone”, nota Biffoni.

Nell'area metropolitana fiorentina sono invece circa 2mila500 le persone di nazionalità ucraina, quasi tutte donne, moltissime badano ai nostri anziani. E' però ancora molto difficile, se non impossibile, sapere quanti profughi potrebbero arrivare. A migliaia, ad esempio, si sono già rifugiati in Polonia, Paese che solitamente non è invece tenero con i migranti.

“Se la guerra dura una settimana i flussi di profughi saranno limitati, e magari dalla Polonia torneranno a casa. Ovvio che - prosegue il ragionamento Biffoni -, se la guerra durasse sei mesi ci sarebbero numeri molto importanti”.

Inoltre molte persone, a differenza degli afgani che in estate arrivarono in aereo, potrebbero arrivare con mezzi propri e di fortuna. In caso di lunghe accoglienze, ci sarà poi ovviamente bisogno di occuparsi dei bambini, dall'assistenza psicologica all'integrazione scolastica.

Il prefetto: "Garantire accoglienza dignitosa"

“Siamo impegnati per offrire nei tempi più rapidi possibili un'accoglienza dignitosa”, spiega il prefetto Valerio Valenti. Per accogliere ci si muoverà su tre disponibilità di strutture: attraverso i Cas, Centri straordinari di accoglienza (nell'area metropolitana al momento ci sono circa 150 posti liberi), gli alberghi Covid e appartamenti privati messi a disposizione dalla comunità ucraina fiorentina e, cinque o sei, dalla Fondazione Kennedy.

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“Siamo già pronti con gli alberghi Covid, anche perché i numeri dell'emergenza sanitaria sono i calo. Già in estate con i profughi afgani sono stati utilizzati per l'accoglienza”, sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani.

Le autorità locali, a partire da Regione e Comune, sono però in attesa delle mosse del governo, che con un decreto ad hoc atteso ad ore dovrà sancire le linee dell'accoglienza.

“Serve un decreto del governo in tempi rapidissimi, per avere risorse chiare e regole e modalità definite per gestire tutta la filiera, che coinvolge protezione civile, terzo settore, istituzioni locali”, chiede Nardella. Decreto che consentirà anche di utilizzare gli alberghi sanitari a scopo di accoglienza.

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