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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rufina

Inceneritore alla Rufina: appello delle associazioni della Valdisieve

Le associazioni Valdisieve e Vivere In Valdisieve fanno appello alle istituzioni e ai cittadini per bloccare l'ampliamento dell'attuale impianto di Rufina

Continua la polemica in Valdisieve sulla costruzione dell'inceneritore di Selvapiana da parte delle
Associazioni Valdisieve e Vivere In Valdisieve, contrarie all’ampliamento dell’attuale impianto nel Comune di Rufina. Nei giorni scorsi una nota congiunta dei due gruppi ha chiesto alle amministrazioni di fare luce sullo stato dell'opera, considerando di riconoscerne "l’inutilità" e "l’alto rischio per il territorio e per la comunità locale".

Le Associazioni denunciano che, mentre l’inceneritore di Selvapiana, tra "istituzioni compiacenti e tempestive modifiche ad hoc della legge regionale sul “rischio idraulico”, ha superato tutti gli ostacoli previsti dalla procedura", a pochi chilometri è stata decisa la "definitiva rinuncia alla costruzione dell’inceneritore di Testi (nei pressi di Greve in Chianti, ndr), dove l’opposizione dei cittadini, sostenuta dal sindaco e dall’amministrazione, è stata decisiva per scongiurare un impianto nocivo per la cittadinanza".

L’appello è rivolto ad amministrazioni locali e cittadini, per fare un passo indietro sulla costruzione, prendendo come esempio il caso del Chianti. “Abbiamo continuato a fare informazione negli incontri organizzati nei mesi scorsi – dicono le Associazioni – Abbiamo presentato un piano alternativo al Piano Interprovinciale e lo abbiamo chiamato Alterpiano, frutto della collaborazione con il Coordinamento dei comitati di Ato Toscana Centro”. Piano che, in alternativa all'inceneritore, prevede la messa in opera di “distretti del riutilizzo e del riciclaggio”, con conseguente aumento di posti di lavoro e una diminuzione della TIA, la tassa comunale sui rifiuti".

Nella nota viene chiamato in causa il presidente di Aer Impianti Marcello Ulivieri, che – secondo le
Associazioni - "è arrivato a definire la raccolta differenziata un grande bluff, ritenendo che in mancanza di una filiera adeguata, niente si ricicla e niente si recupera". Affermazione ritenuta "di notevole gravità, dato che - spiegano le Associazioni - le già blande normative nazionali vorrebbero la raccolta differenziata al 65% entro il 2012". I gruppi protestanti concludono poi rincarando la dose: "Chi, se non la società di gestione Aer Spa e le amministrazioni devono occuparsi di utilizzare al meglio il materiale differenziato, trasformandolo in risorsa per la comunità?", e promuovendo un incontro con gli amministratori locali "per un confronto su una gestione dei rifiuti che non sia nociva per i cittadini e il territorio".

 

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