Un progetto super green e innovativo fortemente voluto dal comune di Torrita di Siena per dare nuova vita al vecchio rifugio antiaereo lungo 186 m ormai in disuso da diversi anni. Il bene era stato trasferito recentemente dallo Stato al comune, grazie ad un accordo di valorizzazione stipulato a luglio 2022. Adesso accoglie la prima vertical farm sotterranea in Italia e in Europa, e tra l’altro il primo esempio in assoluto di proprietà pubblica, che verrà inaugurata venerdì 15 settembre alle 18.30.
Cosa sono le vertical farm
Nella sua definizione più ampia le vertical farm sono strutture agricole che accolgono l’intera filiera agroalimentare, progettate per coltivare piante in ambienti chiusi controllati, utilizzando spazi verticali anziché orizzontali. Si tratta della tecnica agricola in cui le piante appunto vengono coltivate in strati sovrapposti o piani verticali all'interno di strutture appositamente progettate, spesso utilizzando sistemi idroponici (coltivazione di piante in soluzioni acquose di sali nutritizi, anziché nel terreno), aeroponici (impianto che prevede la crescita delle radici in ambiente “aereo”) o acquaponici (una tecnica che combina la coltivazione di piante con l’allevamento di animali acquatici). Questi permettono alle piante di crescere senza suolo, utilizzando soluzioni nutrienti in acqua o aria arricchita di nutrienti.
Le serre verticali inoltre, offrono numerosi vantaggi: utilizzo efficiente dello spazio, riduzione dell’uso di acqua, indipendenza dalle condizioni climatiche, riduzione dei trasporti perché possono trovarsi in prossimità delle aree urbane, controllo ambientale (temperatura, umidità Co2 e luce) per ottimizzare la crescita delle piante e la correlata riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti. Un approccio all'agricoltura particolarmente interessante per affrontare sfide come la crescente domanda di cibo nelle aree urbane, la scarsità di terreni agricoli disponibili e la necessità di ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura tradizionale.
Il progetto di Vertical Farm Italia a Torrita di Siena
È stato progettato e realizzato dall’ingegnere Matteo Benvenuti, insieme al gruppo Vertical Farm Italia, di cui è direttore e fondatore. Un’azienda specializzata nella progettazione personalizzata – per aziende, privati e città - di serre verticali per coltivazioni idroponiche e acquaponiche con cui produrre ortaggi e specie animali di altissima qualità e prive di sostanze chimiche nocive, come il nichel, e con risparmio idrico del 90% rispetto alla coltivazione tradizionale in campo aperto.
“L’Amministrazione Comunale necessitava di recuperare questo spazio che si trova sotto al centro storico”, racconta il progettista, “a me venne l’idea di un museo lineare che raccontasse la storia del territorio attraverso il filo conduttore dell’agricoltura, dalle origini romane fino al futuro, rappresentato appunto dalla vertical farm”. La vertical farm di Torrita è un impianto autosufficiente per la produzione agricola sostenibile di ortaggi e micro-greens, dove le specie vegetali sono istallate nelle pareti dotate di impianti di illuminazione e irrigazione controllati. Inoltre, rappresenta uno dei pochissimi casi al mondo di indoor vertical farming sotterraneo, “un unicum anche a livello europeo, in quanto esempi simili ci sono a Londra e in Giappone”, afferma Matteo, “è un vero e proprio esperimento anche per noi, che ci permette di studiare come possiamo sfruttare al meglio queste strutture sotterranee che mantengono costante la temperatura e l’umidità per tutto l’arco dell’anno, riducendo il consumo di energia”.
Gli ortaggi della nuova vertical farm saranno destinati alla mensa del Comune
Ma a cosa sono destinate queste coltivazioni? “Il progetto include anche un importante aspetto sociale; infatti, i prodotti ottenuti dalla vertical farm verranno donati alle famiglie in difficoltà e verranno utilizzati dalla mensa comunale”, per preparare piatti gustosi e genuini destinati soprattutto alle scuole. Un modo innovativo per contribuire alla sostenibilità dell’approvvigionamento alimentare a livello locale, tant’è che per alcune specie vegetali si aspettano di arrivare a coprire anche il 50% del fabbisogno. “L’impianto è suddiviso in due parti: una dedicata agli ortaggi da frutto, che in questo momento ospita pomodori, cetrioli e zucchine per un totale di 24 piante in piena produzione che a breve saranno pronti, e una parte per gli ortaggi da foglia con 530 piante. Tutto questo in uno spazio di 6 metri quadrati”, ci spiega l’ingegnere.
Il resto del tunnel invece, sarà adibito a un percorso espositivo di manufatti, utensili e fotografie, e a un piccolo laboratorio per le scuole. A questo punto si attende solo l’inaugurazione, poi gli spazi dell’ex bunker antiaereo, a cui si accederà da un ingresso sotto Porta a Pago e un altro in Via Traversa Valdichiana Ovest, saranno aperti al pubblico. Ovviamente, in maniera regolamentata per non alterare i parametri ambientali.