Presentata il 14 novembre 2023 la 69ma edizione della Guida Michelin Italia, che segnala i migliori ristoranti del nostro Paese per l’anno 2024. Dalla cerimonia di assegnazione al Teatro Grande di Brescia — Capitale Italiana della Cultura 2023 nonché capoluogo della zona vinicola della Franciacorta — arriva la notizia di 26 nuovi ristoranti con una stella, 5 nuove insegne con due stelle (due dei quali la conquistano da zero) e un totale di 13 tri-stellati, tra undici conferme e le novità di Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico (presente lo scorso anno con il St. Hubertus, poi chiuso) e di Quattro Passi di Fabrizio Mellino a Nerano. Includendo anche le 13 nuove stelle verdi, i ristoranti stellati nel nostro Paese salgono così al totale record di 395. Tutti i risultati.
Le novità della Guida Michelin Italia 2024
Il Direttore Internazionale delle guide Michelin Gwendal Poullenec (con un messaggio video) e il Direttore della Comunicazione di Michelin Italia Marco Do hanno fatto il punto sulla situazione ristorativa di alta fascia, con alcune novità interessanti. A precederle di qualche giorno l’assegnazione dei 29 BIB Gourmand inediti, mentre sono stati oggi annunciati i nuovi tre, due e una stella; oltre alle insegne con stella verde e i premi speciali. Promettente la presenza di molti giovani chef tra i premiati con una stella, un terzo dei quali è under 35 (con quattro addirittura under 30). Le regioni maggiormente vitali sono state Lombardia, Campania, Toscana e infine Umbria, con ben tre nuovi ristoranti stellati in provincia di Perugia. Importante, e attesissimo riconoscimento anche al Sud, che accoglie uno dei due nuovi tristellati. Sorprese anche tra i 5 nuovi bi-stellati, con La Rei Natura di Michelangelo Mammoliti (Serralunga d’Alba) e Verso di Mario e Remo Capitaneo (Milano) che le ottengono da zero. Riceve il premio Mentor Chef Gaetano Trovato, mentre il riconoscimento Young Chef va a Maicol Izzo di Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia, che agguanta anche la seconda stella. Tra i premi speciali, anche una nuova categoria che segnala le migliori proposte di pasticceria.
I nuovi ristoranti con una stella Michelin (dopo il nome del ristorante c’è lo chef)
Ada, Ada Stifani — Perugia
Alici, Crescenzo Scotti — Amalfi (Sa)
Orma, Roy Caceres - Roma
Vignamare, Giorgio Servetto — Andora (Sv)
Horto, Alberto Toè — Milano
La Coldana, Alessandro Proietti Refrigeri — Lodi
Osmosi, Mirko Marcelli — Montepulciano (Si)
Nin, Terry Giacomello — Brenzone sul Garda (Vr)
Bluh Furore, Vincenzo Russo — Furore (Sa)
Casa Mazzucchelli, Aurora Mazzucchelli — Sasso Marconi (Bo)
Contrada Bricconi, Michele Lazzarini — Oltressenda Alta (Bg)
Sui Generis, Alfio Nicolosi — Saronno (Va)
Votavota, Giuseppe Causarano e Antonio Colombo — Marina di Ragusa
La Magnolia, Marco Bernardo — Forte dei Marmi (Lu)
Saporium Firenze, Ariel Hagen — Firenze
Elementi, Andrea Impero — Torgiano (Pg)
Vite, Simone Selva — Lancenigo (Tv)
Un piano nel cielo, Leopoldo Elefante — Praiano (Sa)
Il Marin, Marco Visciola — Genova
Il Fagiano, Maurizio Busi — Fasano del Garda (Bs)
Crocifisso, Marco Baglieri — Noto (Sr)
Cortile Santo Spirito, Giuseppe Torrisi — Siracusa
Il Visibilio, Daniele Canella — Castelnuovo Berardenga (Si)
Dolomieu, Fiorenzo Perremuto — Madonna di Campiglio (Tn)
Une, Giulio Gigli — Capodacqua (Pg)
Wood, Amanda Eriksson — Breuil, Cervinia (Ao)
I nuovi ristoranti con due stelle Michelin
Piazzetta Milù, Maicol Izzo — Castellammare di Stabia (Na)
Andrea Aprea — Milano
George Restaurant, Domenico Candela — Napoli
La Rei Natura, Michelangelo Mammoliti — Serralunga d’Alba (Cn)
Verso, Mario e Remo Capitaneo — Milano
I ristoranti con tre stelle Michelin
Atelier Moessmer, Norbert Niederkofler — Brunico (Bz), novità
Quattro Passi, Fabrizio Mellino — Nerano (Na), novità
Villa Crespi, Antonino Cannavacciuolo — Orta San Giulio (No)
Enrico Bartolini al Mudec — Milano
Ristorante Uliassi, Mauro Uliassi — Senigallia (An)
Piazza Duomo, Enrico Crippa — Alba (Cn)
Da Vittorio, Fratelli Cerea — Brusaporto (Bg)
Dal Pescatore, Famiglia Santini — Canneto sull’Oglio (Mn)
Reale, Niko Romito — Castel di Sangro (Aq)
Enoteca Pinchiorri, Riccardo Monco — Firenze
Osteria Francescana, Massimo Bottura — Modena
Le Calandre, Massimiliano Alajmo — Rubano (Pd)
La Pergola del Rome Cavalieri, Heinz Beck — Roma
I nuovi ristoranti con una stella verde Michelin
Grow restaurant, Matteo Vergine — Albiate (Mb)
Hyle, Antonio Biafora — San Giovanni in Fiore (Cs)
Oasi Sapori Antichi, Serena Falco e Michelina Fischetti — Vallesaccarda (Av)
Horto, Alberto Toè — Milano
Radici, Mirko Gatti — San Fermo della Battaglia (Co)
Dal Pescatore, Nadia e Giovanni Santini — Canneto sull’Oglio (Mn)
La Cerreta Osteria, Enrico Bellino — Sassetta (Li)
Coltivare, Luca Zecchin — La Morra (Cn)
Saporium, Ariel Hagen — Chiusdino (Si)
Saporium Firenze, Ariel Hagen — Firenze (Si)
Il Piastrino, Riccardo Agostini — Pennabilli (Rn)
Vespasia, Fabio Cappiello — Norcia (Pg)
Atelier Moessmer, Norbert Niederkofler — Brunico (Bz)
I premi speciali della Guida Michelin
Service Award, con Intrecci - Alta Formazione: Federica Gatto, Cetaria — Baronissi (Sa)
Sommelier Award, con Consorzio Franciacorta: Marzio Lee Vallio, Esplanade — Desenzano del Garda (Bs)
Passion Dessert, con Molino Dallagiovanna (novità):
Enoteca Pinchiorri, Riccardo Monco — Firenze
I Tenerumi, Davide Guidara — Vulcanello (Me)
Antica Corona Reale, Gian Piero Vivalda, Cervere (Cn)
Fre, Francesco Marchese — Monforte d’Alba (Cn)
La Peca, Nicola Portinari — Lonigo (Vi)
Arnolfo, Gaetano Trovato — Colle di Val d’Elsa (Si)
Angelo Sabatelli — Putignano (Ba)
Harry’s Piccolo, Matteo Metullio e Davide De Pra — Trieste
Mentor Chef Award, con Blancpain Italia: Gaetano Trovato, Arnolfo — Colle Val d’Elsa (Si)
Young Chef Award, con Gruppo Lavazza: Maicol Izzo, Piazzetta Milù — Castellammare di Stabia (Na)
Cos’è e come funziona la Guida Michelin
Voluta nel 1900 dai francesi fratelli Michelin — imprenditori nel campo dei pneumatici — per aiutare chi guidava a trarre il meglio da ogni viaggio, la guida dalla copertina rossa iniziò nel 1926 ad assegnare le stelle ai ristoranti più validi. Una stella corrisponde a un posto interessante, due a uno che merita una deviazione e tre a un posto che invece vale il viaggio. Soltanto nel 1956 arriva una prima ricognizione italiana, meglio strutturata con assegnazioni stellate nel 1959, prendendo però in considerazione soltanto la zona tra le Alpi e Siena. Dei primi 89 locali stellati soltanto uno è ancora in attività, Arnaldo-Clinica Gastronomica a Rubiera, mentre il primo tristellato nostrano fu Gualtiero Marchesi: nel 1989 col il suo ristorante milanese di Via Bonvesin de la Riva. Oggi la guida è presente in 4 continenti, 30 paesi, con segnalazioni di oltre 16.300 ristoranti in 32 edizioni territoriali ogni anno. Come valutano il talento di chef e dei loro team gli ispettori in incognito della Guida? Secondo cinque criteri validi in tutti i paesi: la qualità dei prodotti usati; maestria nelle tecniche di cottura; l’armonia dei sapori; la personalità dello chef e la costanza nel tempo della qualità delle proposte.