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Loris Pinzani, nato nel 1963 a Firenze, dove vive. Laureato in psicologia presso l'Ateneo fiorentino, specialista in psicologia clinica. Svolge attività di psicoterapia a Firenze e Roma. Coordina intensa attività di ricerca in ambito clinico, ha individuato e teorizzato le componenti del "Processo Anevrotico Terapeutico" PAT; autore di saggi di psicologia clinica, in cui ha teorizzato la metodica riabilitativa, isolandone le componenti. Autore di pubblicazioni specialistiche, è redattore rubriche di psicologia presso reti televisive, direttore scientifico de ilgiornaledipsicologia.it , componente del comitato di redazione della testata neuroscienze.net , consulente di psicologia su reti televisive e radiofoniche. Su Firenzetoday tratterà argomenti di psicologia e psicoterapia legati ai fatti di cronaca e risponderà alle domande dei lettori in "Attualità" e "Psicologia". info@loris-pinzani.it www.loris-pinzani.it Recapito telefonico 3341116316

Psicologia: nel cuore della mente

Messaggi via social: proprietà e rischi della comunicazione   

L'analisi del dottor Loris Pinzani

Comunicare è il mezzo umano per diffondere i concetti. Questa attività avviene nella maniera più intensa tra due persone nel corso di uno scambio di significati, ma altrettanto intensa è quella tra gli individui della società, senza l’ostacolo della distanza, recentemente annientata dal web. Nel 1455 venne introdotta la stampa a caratteri mobili dal tedesco Johannes Gutenberg. Questo ha segnato l’enorme diffusione delle idee. Da quel momento quello che è cambiato è stata la velocità pervasiva e (spesso) incontrollabile della diffusione, prima con i trasporti della carta stampata, poi, alcuni anni fa con l’avvento di Internet. Da quella fase storica tutto è stato modificato. I vantaggi sono stati immensi: la comunicazione è cambiata in modo epocale e dobbiamo aspettarci.

Che si sia in una nuova dimensione della trasmissione di significati (definizione tecnica della comunicazione) è un fatto assolutamente evidente; la nuova condizione informa di sé senza evidenza, annunciando in modo spontaneo il  grande cambiamento che sta avvenendo. Oggi, la comunicazione è davvero in mano a tanti con una facilità straordinaria, utilizzata a prescindere da età o competenze; come è giusto, chiunque può dire la sua, ma mai come oggi è corsa veloce ed in grado di adunare o coinvolgere un numero inimmaginabile di persone.

È quello che accade quotidianamente senza che ci se ne renda conto, quando adolescenti divulgano filmati di violenza perpetrata verso i coetanei (l’ultimo caso fiorentino risale a pochi giorni or sono), quando gli individui vengono chiamati a raccolta facendo leva su una difficoltà sociale seppur autentica e legittima (hanno avuto evoluzione in questo periodo le indagini dei disordini fiorentini di ottobre dell’anno scorso). Dobbiamo fare i conti con questa “capacità sociale” che ormai non è più nuova, affinché non diventi normale utilizzare queste modalità  di per sé eccezionali, senza chiedersi cosa possano provocare. Questa comunicazione, velocissima ed in possesso di chiunque, ha possibilità uniche nella storia dell’uomo, ma oggi più che mai è la società che deve rendersi responsabile di strumenti fino ad oggi inimmaginati.

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