Indagini sulla pedopornografia nel dark web: il dramma nascosto nella violenza
L'analisi del dottor Loris Pinzani
Le cronache di questi giorni riportano una rete fitta e variegata di pedopornografia. Siamo di fronte all'ennesimo caso del genere, che per sua natura deriva e sfocia in follia abbinato ad un crimine grave, gravissimo; certamente non compreso nella sua piena complessità. Immediatamente affiora in chi legge l'ipotesi che si tratti di un fenomeno più esteso di quello che appare dalle cronache giudiziarie. Si fanno largo nella realtà le notizie che sfuggono ad ogni capacità di essere comprese e catalogate mediante una benché minima razionalità. Non può fare a meno l’avvento della rabbia verso un fenomeno che coinvolge in Europa e nel mondo milioni di creature afflitte da almeno altrettanti soggetti nelle varie fasce d’età. Le vittime sono oggi bambini (si va dall’età neonata le fino all’adolescenza) che domani saranno incapaci di qualunque reazione ad un malessere incompreso, se non bistrattato, sottoposte a qualcosa che nemmeno sapranno riconoscere, in un passato che gli viene sottratto, un presente inesistente ed un futuro che non gli appartiene, in una vita dissolta e complicata da ricomporre.
In questo modo vengono distrutte le condotte psicologiche delle vittime, coinvolte in una serie di atti disastrosi, dovuti ad un desiderio di soddisfazione marcia, in cui l’abusatore non vuole ammettere nulla di quanto commette, in una condizione dannosa all’insieme della società e soprattutto, ai destinatari della sua perversione. Spesso accade che proprio l’adulto arrivi a dire che è stato provocato, a prescindere dall’età della sua vittima. È lei che si è dimostrata in grado di suscitare il suo istinto, in una follia che egli discolpa fino a desiderare di ripeterla al più presto.
Si tratta di creature che subiranno un effetto devastante, prodotto dalla malattia negata da chi ne sia affetto ed anzi protratta, condivisa e diffusa nel gruppo di cui spesso ognuno di loro è parte, in cui nessuno vuole riconoscere le responsabilità, come se si trattasse di qualcosa compiuta da un altro, in una follia insieme incredibile e devastante. È proprio questo che gli consente questo stato che essi stessi accettano, complicando ogni ammissione. Nella psicologia umana vi sono aspetti articolati, talvolta non rimediabili, che richiedono anni di analisi, in cui viene perseguito un risultato faticoso e rarefatto dal patimento che in esso rivive. Un pezzo alla volta si ricompongono le storie e si torna a dare identità a chi aveva dispersa la propria certezza di esistere.