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Svolta Gkn: la battaglia dei lavoratori di Campi Bisenzio

Gli interrogativi del dottor Loris Pinzani

Quella che in passato è stata la GKN, sembra aver ottenuto un primo obbiettivo, un risultato certamente importante tra quegli attesi. I tanti sforzi di coloro che hanno presidiato fino a questo momento sembrano ricompensati. A Natale, ha la veste del "regalo", di un destino magnanimo. Leggiamo i fatti; viene da chiedersi quanto avrebbe potuto essere lo Stato a muovere una operazione diretta ad una multinazionale che ha avuto comportamento ed atteggiamento spreciso rispetto alla Nazione che l’ha ospitata ed ai suoi cittadini.

In tutto questo quanto ha vinto lo Stato ed il senso sociale che in esso consiste e quanto gli operai che si sono prodigati, forse tra i pochi a credere in quel che chiedevano? Chiedevano rispetto, senza che ritenessero di essere stati ricambiati in passato. Questo è l’interrogativo che non può non sorgere e che non viene taciuto. Si è figli di uno luogo o si è abitanti della sua terra? La differenza è notevole e proprio oggi vale la pena di ricordare che appartenere ad una collettività consiste nel lavorare nei suoi confini ed in essi sentirsi protetti. In effetti si tratta di un sistema di funzionamento psichico primordiale, in cui nella collettività ognuno si muove a seconda della tutela che percepisce. In fondo a tutto gli esseri umani pensano e si comportano a seconda di argomenti logici, elementari, tra questi quello di venire protetti dal sistema in cui vivono. Dunque, la società si compone del rispetto che mostra ed in essa gli individui si sentono più o meno al sicuro, figli della loro stessa Nazione.

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