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Diario di una donna

Diario di una donna

A cura di Federica Sazzini

"Sostituzione etnica": putiferio sulle parole del ministro. Dati alla mano i migranti sono necessari

A cura di Federica Sazzini

"Costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia". Le parole di Francesco Lollobrigida hanno scatenato un putiferio. Personalmente credo che non si sia trattato di uno “scivolone”, ma che le abbia pronunciate con cognizione di causa, e credendo ad ogni parola che ha detto. Ha parlato di “sostituzione etnica” e la mia mente è immediatamente saltata ai deliri xenofobi dei suprematisti bianchi, deliri che sono stata causa, fra l’altro, di numerose stragi (La strage di Utoya nel 2011e la strage di Buffalo nel 2022).

Io non credo al complotto, non credo che ci siano poteri oscuri che dall’alto manovrano per avere una sostituzione etnica della popolazione europea, non ho paura dell’uomo nero, non credo nemmeno che il capitalismo finanziario sia la forza ultima che preme per avere ancora più lavoratori sottopagati da sfruttare in Europa (dato che li sfrutta benissimo nei paesi in cui si trovano). Le parole di Lollobigida hanno creato eco, scompiglio, turbamento, paura. Completamente in secondo piano sono passate le parole che hanno preceduto questa uscita infelice. La prima è stata “denatalità”.

Non ci rendiamo conto della spada di Damocle che ci pende sul collo. Nel 1964, anno del baby boom, sono nati in Italia più di un milione di bambini. Nel 2022 ne sono nati 393 mila. Le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2021, confermano la presenza di un quadro di crisi. La popolazione residente è in decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 , a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15- 64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa 3 a 2 nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. (fonte:https://www.istat.it/it/files/2022/09/REPORT-PREVISIONI-DEMOGRAFICHE-2021.pdf).

Mi preme sottolinearvi questo: il rapporto tra individui in età lavorativa e non passerà a uno a uno nel 2050. Ma non perchè ci saranno tanti under 14, ma perchè ci saranno schiere di over 65. Ancora non ce ne rendiamo conto, come al solito non vediamo il baratro finchè  non ci caschiamo dentro. I nati nel 1964 compiranno 60 anni il prossimo anno. Le donne protranno andare in pensione, gli uomini lo faranno nel giro di cinque anni. Ma non ci saranno altrettanti lavoratori giovani a rimpiazzarli. Bene, pensiamo, più lavoro per chi resta. Male, penso io, perchè uno squilibrio così non si regge, il welfare rischia di crollare. 

Checchè ne dica Lollobrigida, giunti a questo punto anche un’impennata clamorosa nelle nascite non cambierebbe di una virgola il bisogno di lavoratori e lavoratrici dall’estero. Arriveranno perchè ne avremo disperato bisogno. Gli spalancheremo le porte, saremo noi a farlo, in barba alle nostre paure. Ma in fondo le cose sono già cambiate, solo che non lo sappiamo. “Dal censimento 1981 se non ci fossero stati i migranti noi oggi saremmo poco
più di 40 milioni.”, ha detto proprio oggi il sociologo Stefano Allievi ai microfoni di “Tutta la città ne parla” su Radio Rai Tre.

Ho paura della sostituzione etnica? No. Temo piuttosto come riusciremo a gestire l’aspetto socioculturale. Personalmente, sono orgogliosa della società che con tanta fatica abbiamo costruito, c’è voluto il sangue di tante generazioni per arrivare ad avere una costituzione come la nostra. Spesso disattesa, non rispettata, calpestata, ma sempre lì, presente, a ricordarci come vogliamo che sia il nostro paese. Tante generazioni: dall’unità di italia in poi. 

Chi arriverà verrà da paesi che, in molti casi, non hanno una costituzione come la nostra. Ho una cara amica marocchina, è in Italia da vent’anni. Parlando del più e del meno mi ha detto che se suo marito decide di prendere un’altra moglie lei scappa di casa. Le ho detto che in Italia la bigamia è illegale. Lei mi ha guardato con tanto d’occhi. “Davvero?”, mi ha chiesto incredula. E io le ho spiegato che per una cosa del genere si va in galera. Lei si è rincuorata, e ha detto che facciamo bene noi, non le piace come è in Marocco. In un sussurro, ha poi aggiunto che ha un’amica qui a Firenze che è arrivata da poco. “é la seconda”, mi ha detto. Non c’è stato bisogno di aggiungere altro.

Come gestiremo tutto questo? Non lo so. Ma di sicuro un modo andrà trovato. E le altre parole di Lollobrigida che sono state dimenticate? Queste: “Costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una
famiglia”. Ecco, queste mi sono piaciute. Sarebbe bello che il governo si impegnasse davvero per renderlo possibile. Ma non per scongiurare la sostituzione etnica. Piuttosto, perchè sarebbe bello consentire a tutti, se lo vogliono, di poter conciliare lavoro e famiglia. E adesso in Italia non è ancora possibile.

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