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Diario di una donna

Diario di una donna

A cura di Federica Sazzini

Emergenza scarlattina, farmaci introvabili: "Mi bastano 5.5 gr" 

A cura di Federica Sazzini

La mia bisnonna Olimpia nacque nel 1888 ed ebbe quattro figli. Morirono tutti e quattro in tenera età. Due morirono per l’influenza spagnola, gli altri due di banali polmoniti. Se fossero nati oggi sarebbero stati curati con un semplice antibiotico e sarebbero sopravvissuti. 

Due anni dopo nacque mio nonno. Di questa storia, raccontata di sovente nelle riunioni familiari, mi colpivano sempre due aspetti. Il primo era la forza d’animo della mia bisnonna, che seppe superare quel dolore, accogliere altri figli e accettare quei lutti come un semplice fatto del nostro percorso su questa terra, a volte lungo, altre volte troppo breve. Il secondo era il fatto che se quei bambini si fossero ammalati appena qualche decennio dopo sarebbero potuti sopravvivere grazie alla scoperta degli antibiotici.

La prima persona a guarire grazie alla penicellina fu Anne Miller, un’infermiera del Connecticut, che aveva contratto un’infezione da streptococco. Sebbene scoperta nel 1928, la penicellina era stata fino a quel momento inutile, perché usata con un principio attivo insufficiente. Nel 1942 i medici utilizzarono su di lei metà delle scorte presenti in tutti gli Stati Uniti. Ovvero 5.5 grammi. E Anne Miller guarì.

Ecco, a me basterebbero. Perché adesso a Firenze non c’è modo di trovare un antibiotico per mio figlio. É il due maggio e Paolo, due anni e tre mesi, ha la scarlattina. Ha un'esantema caratterizzato da di minuscole macchioline lievemente rilevate, di un colorito rosso acceso, si gratta e ha la febbre. Sembra stare abbastanza bene. Ma la scarlattina se non è adeguatamente curata può causare precocemente un quadro tossico generalizzato, per via dalla tossina pirogenica, che può coinvolgere il cuore, i reni, il fegato e le articolazioni.

Oggi è il due maggio e io ho già chiamato metà delle farmacie di Firenze. Nessuna ha un antibiotico per poter curare mio figlio. Sul sito dell’AIFA l’amoxicillina compare fra i farmaci di cui c’è carenza. Data di fine carenza (prevista): 30 giugno 2023. E quindi io cosa faccio?

Spero che mio figlio guarisca da solo, spero che non abbia complicanze, spero che l’infezione non si diffonda, che il suo sistema immunitario sia capace di difenderlo? Nel 2023 in Italia mio figlio ha la scarlattina e io posso solo sperare. Nel 1916 mia bisnonna pregava, almeno lei aveva la Fede. Io non riesco a pregare. Però posso porre delle domande a chi di dovere. A parte pubblicare il farmaco nella lista “farmaci carenti” l’AIFA pensa di fare qualcos’altro? Le ASL si stanno muovendo in qualche modo? Io continuerò a chiamare tutte le farmacie di Firenze, spero prima o poi di trovare qualcuno con un’ultima confezione disponibile. Mi bastano 5.5 gr.

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