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Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Centro Storico

Il tabernacolo della "Madonna del Giglio" è tornato a risplendere

A cura di Rosanna Bari

Lo scorso 8 giugno è stato inaugurato il restauro del tabernacolo dedicato alla "Madonna del Giglio", ad angolo tra via dell'Albero e via della Scala, curato dal "Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli". Via dell'Albero, stretta via del centro cittadino nei pressi della stazione di S. M. Novella, un tempo attraversava gli orti del trecentesco Spedale di Santa Maria della Scala, ombreggiata da un grande albero da cui poi prese il nome.

L'ospedale fu soppresso nel 1535-'36 e così gli spazi, ceduti alle monache Camaldolesi di San Martino al Mugnone, permisero di ricostruire il loro convento distrutto durante l'assedio di Firenze del 1529. Soppresso nel 1866, successivamente l'intera struttura passò di proprietà allo Stato che la trasformò, nel tempo, in quello che oggi è il Tribunale per i Minorenni.

Delimitato da un'antica cornice centinata in pietra serena, il tabernacolo ospita un bassorilievo in cemento che mette in risalto la figura semplice e raffinata di una giovane Madonna. Ella tiene con la mano sinistra un giglio, simbolo di purezza e simbolo della città di Firenze. In alto, a protezione del tabernacolo, vi è una piccola tettoia a cui è appesa
una lanterna, in basso a sinistra un elemosiniere per raccogliere le offerte.

Il rilievo era stato commissionato, a metà degli anni Cinquanta, dal Comitato per l'estetica cittadina a Pellegrino Banella (1912-1990), che lo eseguì utilizzando un insolito materiale: il cemento, che lo scultore era solito utilizzare.
Egli fu anche restauratore delle Gallerie di Firenze e dell'Opificio delle Pietre Dure. Fra i suoi più importanti lavori di restauro si ricordano il Crocifisso di Brunelleschi in Santa Maria Novella, quello di Michelangelo in Santo Spirito e la Maddalena di Donatello oggi al Museo dell'Opera del Duomo.

Finanziato da Renata Magrini, il restauro del tabernacolo è stato realizzato a ricordo del marito, il dottor Alfredo Maniscalco scomparso nel 2020, per restituire splendore all'umile "Madonna del Giglio" da lui tanto amata in vita.

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