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Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

"La nascita di Venere": agli Uffizi il capolavoro di Botticelli

A cura di Rosanna Bari

"La nascita di Venere", dipinta da Sandro Botticelli nel 1484 ca. ed esposta alla Galleria degli Uffizi, rappresenta non tanto la nascita della dea, così come l'aveva descritta Giorgio Vasari, ma l'approdo di Venere sulla terraferma. Il dipinto fu eseguito su tela, supporto insolito per quell'epoca, con la tecnica della tempera magra, la cui resa dei colori, particolarmente luminosa, fa sembrare il dipinto simile all'affresco. La figura flessuosa e allungata della dea fu realizzata seguendo il modello classico della "Venere pudica" che, con le mani, cerca di coprire la nudità del suo corpo.

La perfezione della figura simboleggia la ricerca di una bellezza femminile ideale mentre, la velata malinconia del volto, dal quale traspaiono i tratti di quello di Simonetta Vespucci, sua musa ispiratrice, ci ricorda la caducità della giovinezza.

In un insieme di eleganza e raffinatezza, la figura di Venere sovrasta la scena: al centro, in piedi in posa statuaria su una grande conchiglia, viene sospinta a riva dall'azione dei venti Zefiro e Aura. Le due figure, avvinghiate in un abbraccio tenero e sensuale, soffiano una leggera brezza che trasporta la dea verso la riva dell'isola di Citera o forse Cipro.

Sul lato opposto, una figura femminile si staglia contro un rigoglioso giardino, probabilmente una delle Ore, le antiche stagioni, indossa un vestito carico di fiori e porta al collo una ghirlanda di mirto, pianta sacra a Venere. Ella è giunta per coprire il corpo della dea, nata dalla spuma del mare, con uno splendido manto rosa riccamente decorato con fiori.

Il dipinto si contraddistingue per la composizione armonica ed equilibrata, per una attenta perfezione formale e per la preziosità e raffinatezza dei dettagli: le delicate onde del mare appena abbozzate, i capelli lumeggiati in oro leggermente mossi dal vento, il morbido movimento della veste della ninfa e la minuziosa descrizione in golfi e promontori della costa.

Attingendo da diverse fonti letterarie e iconografiche, e ispirato dall'atmosfera neoplatonica del periodo di Lorenzo il Magnifico, Botticelli rappresenta la figura della dea con l'immagine della "Venus Humanitas", che incarna il concetto dell'amore come forza motrice della natura, simbolo di rinascita e rigenerazione del mondo.

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