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Martedì, 16 Aprile 2024
Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Piazzale degli Uffizi: la statua che celebra Dante

A cura di Rosanna Bari

Cosimo I, granduca di Toscana, nel 1560 commissionò all'architetto Giorgio Vasari la costruzione del palazzo degli Uffizi per riunire, in un solo luogo, tutti gli uffici amministrativi e giudiziari che avevano le loro sedi sparse per la città.

L'importante edificio, oggi sede della Galleria degli Uffizi, si compone di due lunghi corridoi, il corridoio di Levante e quello di Ponente, raccordati da uno più corto a sud, dotato di ampi finestroni che offrono all'esterno una splendida vista sull'Arno, il Ponte Vecchio e il Corridoio Vasariano, all'interno la visione estatica dei principali monumenti della città. Le grandi finestre, come grandi occhi puntati sul paesaggio circostante, originano l'instaurarsi di un insolito dialogo tra le opere d'arte all'interno e la bellezza naturale all'esterno.

La forma a "U" del palazzo, scenograficamente caratterizza lo spazio esterno scandito, al piano terra, dall'alto loggiato che fa da cornice al piazzale, arricchito da nicchie che custodiscono, al loro interno, le statue ottocentesche degli uomini illustri che hanno reso famosa Firenze marcandola, indelebilmente, di immortalità.

Nel settecentenario della morte del Sommo Poeta, proseguendo nel nostro itinerario "sulle tracce di Dante", iniziato il 13 di Gennaio, focalizziamo oggi la nostra attenzione verso il centro del piazzale, a sinistra guardando l'Arno, per omaggiare la figura del Poeta all'interno di una delle 28 nicchie cinquecentesche.

La statua di Dante fu realizzata nel 1842 da Paolo Emilio Demi (Livorno 1798-1863), quando, grazie ad una colletta cittadina, idea lanciata nel 1834 dal tipografo fiorentino Vincenzo Batelli, si poterono decorare le nicchie dei pilastri del loggiato rimaste fino ad allora vuote, intese come puro decoro architettonico.

La scultura del Divin Poeta precede, verso l'Arno, quelle di Petrarca e Boccaccio, per condurci infine alle statue delle nicchie che si affacciano sul fiume, dove sono stati celebrati valorosi condottieri, fra cui Giovanni dalle Bande Nere, padre di Cosimo I, la cui figura, ritratta da Giambologna, domina il piazzale dall'arco del corridoio a meridione, tra le allegorie del Rigore e l'Equità.

Sotto l'attento sguardo di questi uomini illustri, immobili entro le loro nicchie, si muove la grande folla di visitatori degli Uffizi che giornalmente rende vivo questo spazio che, anche durante i momenti di chiusura del Museo, resta comunque silenziosamente affollato.

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