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Sabato, 20 Aprile 2024
Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Chi sono Nata ad Augusta, in Sicilia, da quasi 20 anni vivo a Firenze, culla del Rinascimento. Ho sempre lavorato nel campo dei Beni Culturali, occupandomi di Catalogazione di Beni Archeologici presso la Soprintendenza di Siracusa e Palermo, e di Beni Storico-Artistici a Firenze. Infine, per curare un altro aspetto del mio lavoro, quello della divulgazione, mi sono qualificata come Guida turistica, per poter così trasmettere, a chi mi ascolta, la mia grande passione per l'Arte. Inoltre collaboro con riviste di settore. Contatti cell. 339-1667051 e-mail: rosannabariguida@gmail.com

Arte: i tesori di Firenze

Ritratto di Leone X: il dipinto che sostituì il Pontefice 

A cura di Rosanna Bari

Il Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de' Medici e Lugi de' Rossi, databile al 1518, fu eseguito da Raffaello Sanzio su commissione di Papa Leone X, al secolo Giovanni de' Medici. Egli era il secondogenito di Lorenzo il Magnifico, fu eletto nel 1513 e fu colui che segnerà la decisiva ascesa della famiglia Medici, e ne determinerà la sua fortuna. Il pittore ritrasse il pontefice seduto al centro, di tre quarti, tra i due cugini cardinali. A
sinistra Giulio, diventerà anch'egli papa col nome di Clemente VII.

Nella semplicità dell'ambiente, spiccano alcuni dettagli eleganti: la lente che il Papa tiene in mano, il prezioso libro miniato della Bibbia e il campanellino decorato da un elaborato disegno. La sedia su cui è seduto il Pontefice, ci svela la provenienza della luce: sul pomello, infatti, è riflessa la finestra sulla destra non visibile altrimenti allo spettatore. 

Il dipinto fu portato a Firenze all'inizio di Settembre del 1518 per il matrimonio del nipote del pontefice, Lorenzo duca di Urbino con Madeleine de la Tour d’Auvergne, i futuri genitori di Caterina de' Medici. Il ritratto avrebbe dovuto sostituire lo zio, impossibilitato a partecipare, alla tavola dei festeggiamenti nuziali dove, posto "al centro", ne dominò la scena.

Il recente restauro, durato più di due anni, da parte dell'Opificio delle Pietre Dure, ha ridato la brillantezza ai rossi delle vesti dei tre prelati e al drappo che copre il tavolo al quale è seduto il papa. Il lungo restauro, è servito anche ad eliminare il dubbio che le due figure dei cardinali fossero state aggiunte in un secondo momento.

Il Ritratto di Leone X, dopo essere stato esposto a Roma alle Scuderie del Quirinale, nella grande mostra per il Cinquecentenario della morte di Raffaello, è ritornato a Firenze a Palazzo Pitti dove, nella Sala delle Nicchie, l'evento è celebrato con una esposizione temporanea. La mostra, però, è attualmente chiusa in ottemperanza del DPCM del 3 novembre 2020, ma si spera che al più presto i visitatori possano ammirare la rinnovata
bellezza di uno dei dipinti degli ultimi anni d'attività del divino pittore.

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