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Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Eleonora di Toledo: agli Uffizi il famoso ritratto del Bronzino

A cura di Rosanna Bari

Nel cinquecentenario della nascita di Eleonora di Toledo (Spagna 1522 - Pisa 1562), la ricordiamo assieme al figlio Giovanni, nel ritratto esposto alla Galleria degli Uffizi dipinto nel 1545 da Agnolo Bronzino. Figlia del vicerè di Napoli, Eleonora e Cosimo I de' Medici si sposarono nel 1539 nella chiesa di San Lorenzo a Firenze. Attaccatissima al marito che accompagnava sempre nei suoi viaggi, fu una moglie devota e un'intelligente consigliera, il suo aiuto e sostegno furono molto preziosi per Cosimo durante i ventitrè anni di matrimonio, interrotti bruscamente dalla prematura scomparsa della donna.

Eleonora, infatti, assieme ai figli Giovanni e Garzia, aveva accompagnato il marito in un viaggio in Maremma. Qui i due figli contrassero la malaria e in breve tempo morirono, dopo poco la stessa sorte toccò anche a lei. Grande fu la costernazione di Cosimo che, dopo un paio d'anni dalla loro perdita, lasciò le leve del comando al figlio Francesco.

Nel bellissimo dipinto degli Uffizi il figlio Giovanni, di circa due anni di età, posa accanto alla madre, dove la figura della donna, che indossa un ricco ed elegante vestito descritto fin nei minimi dettagli, dà l'impressione di una reale tridimensionalità.

Eleonora ha i capelli raccolti in una reticella dorata intrecciata di perle e un'altra le impreziosisce le spalle, mentre si scopre, nascosta dall'elaborato decoro del vestito, la nappa di piccole perle della preziosa cintura.
Il sontuoso abito in seta bianca è ricamato alla spagnola in nero e oro col motivo stilizzato della melagrana, simbolo di fecondità. Splendidi gioielli di perle, di varia grandezza e sfumature, arricchiscono il collo e il volto della bellissima duchessa.

Nel famoso dipinto, la fredda luce che le illumina il volto e il carattere ufficiale del ritratto, le conferiscono un atteggiamento di aristocratico distacco, anche se in realtà il suo essere era molto più caloroso del suo apparire. Moglie devota e madre affettuosa dei suoi undici figli, Cosimo scelse per lei il motto "Cum pudore laeta foecunditas" ("Gioiosa è la fecondità, se abbinata alla modestia") accompagnato ad una pavoncella che protegge i suoi piccoli, per esaltarne la figura materna ma allo stesso tempo anche la sua grande fierezza e determinazione.

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